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Milano, l'amico di Claudio Giardiello: "Mi ha chiesto 800 euro per la pistola"

A Tgcom24 parla uno dei migliori amici del killer del tribunale di Milano: "Mai avrei pensato che potesse una cosa del genere, pensavo a uno sfogo"

09 Apr 2015 - 22:27

Una testimonianza a caldo quella di quest'uomo ai nostri microfoni. Ermenegildo Gabrielli, commerciante milanese, conosceva bene Claudio Giardiello. "Era disperato, da tempo aveva giurato di uccidere il nipote e il giudice. Mi ha chiesto un prestito - ha detto - Successivamente mi rivelò che quei soldi servivano per comprare una pistola a Torino e uccidere tutti". Gabrielli e il killer si conoscevano da tempo e a quelle parole il primo rimase scosso: "Mai avrei pensato che potesse fare una cosa del genere. Pensavo a uno sfogo, perché Giardiello era una persona molto buona".

E' stata dichiarata fallita il 13 marzo del 2008 la Immobiliare Magenta, la società a responsabilità limitata di Claudio Giardiello. L'azienda, si evince da una visura camerale, faceva capo per il 55% a Giardiello, per il 30% a Davide Limongelli, nipote di Giardiello, coimputato e rimasto colpito nella sparatoria. Un terzo socio con il 15% si chiama Giovanni Scarpa.

Nel novembre del 2006 era stato depositato un atto di sequestro delle quote di partecipazione di Limongelli e di Scarpa, mentre nel giugno e nel novembre del 2007 erano stati depositati atti di sequestro delle quote di Giardiello.

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