L'operazione nell'ambito di un'inchiesta della Procura meneghina relativa al fallimento di alcune società riconducibili all'imprenditore
Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano ha arrestato l'immobiliarista Danilo Coppola per bancarotta e sottrazione fraudolenta del pagamento delle imposte. L'operazione è stata effettuata nell'ambito di un'inchiesta della Procura meneghina con al centro il fallimento di alcune società riconducibili all'imprenditore.
Poco meno di due mesi fa, il 1° aprile, Coppola, l'immobiliarista già coinvolto nell'inchiesta sui "furbetti del quartierino", era stato condannato a 9 anni per un crac da 300 milioni di euro provocato dal fallimento di 10 società.
Debiti col Fisco per 500 milioni - Le società riconducibili a Danilo Coppola avrebbero debiti con il Fisco di circa mezzo miliardo di euro. E' quanto risulta dall'inchiesta dei pm milanesi Mauro Clerici e Giordano Baggio che oggi ha portato di nuovo in cella Coppola su ordine del gip Livio Cristofano.
Coppola è stato bloccato dai finanzieri a Milano fuori da un ristorante nel primo pomeriggio. Dall'indagine risulta che complessivamente il suo gruppo, composto da società intestate anche alla moglie e alla madre, avrebbe un contenzioso aperto con il Fisco per oltre un miliardo di euro. La nuova inchiesta riguarda il fallimento di 4 società, tra cui Gruppo Immobiliare 2004 che ha un passivo di circa 500 milioni di cui 320 di debito con l'erario, e la gestione di Porta Vittoria spa, in concordato preventivo. Oltre all'immobiliarista sono indagate anche una decina di persone tra amministratori ed ex amministratori