I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Santa Maria del Suffragio. Presenti alcuni dei nomi più celebri della cucina italiana
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Milano e il mondo della cucina tributano l'ultimo saluto a Gualtiero Marchesi, il grande chef scomparso il 26 dicembre all'età di 87 anni. Ai funerali, celebrati nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, erano presenti gli chef della Federazione Italiana Cuochi con la divisa, il cappello bianco e gli occhi lucidi, al fianco di grandi nomi della ristorazione: Ezio Santin, Claudio Sadler, Davide Oldani, Massimo Bottura e Antonino Cannavacciuolo.
In prima fila i gonfaloni delle istituzioni e la famiglia, le figlie Paola e Simona e i nipoti, tutti musicisti, come la nonna Antonietta, che hanno accompagnato la funzione con un trio di Mendelssohn e l'Ave Maria di Piazzolla, alcuni dei brani più amati dal nonno, grande appassionato di musica.
"Ci ha lasciato un grande esempio di vita, quello di perseverare e non arrendersi mai, è stato uno stimolo a incentivare la cucina e la cultura italiane, unendo il buono e il bello", ha affermato lo chef Iginio Massari. Le stesse qualità che ha voluto ricordare dal pulpito Don Gino Rigoldi, che ha scelto di leggere un passo delle Beatitudini "perché parlano di cose belle, buone e giuste, quelle che rendono bella e serena la vita. Con il suo lavoro Gualtiero ha creato una bellezza che vale già da sola come bene assoluto, e l'ha unita al cibo che richiama familiarità, amicizia e allegria".
A ricordare le doti dell'uomo Marchesi le figlie Simona, che si è dovuta interrompere per la commozione, e Paola, che ha spiegato di essere stata cresciuta "nell'amore per il bello, il vero, l'essenziale, una filosofia di vita che voglio esprimere nella più alta forma artistica, che è la vita stessa. Papà, dicevi che l'esempio è la più alta forma di insegnamento e ricordo il tuo esempio, il tuo coraggio spettacolare di osare, non per provocazione ma perche' hai sempre pensato con la tua testa".
Simona ha voluto parlare invece dell'ultimo periodo, "quando le abbiamo provate tutte per restituirti la voglia di vivere. Vederti chiuso in casa mi ha fatto un certo effetto perché ti ci ho sempre visto poco, anche da piccola, ma mamma ci spiegava che dovevi perseguire i tuoi ideali, che poi ho capito. Tu e lei, insieme, ci avete educate al bello e al buono, dando respiro all'anima". Certo, stargli accanto non doveva essere sempre facile perché "era sempre un passo avanti", come ha ricordato l'ex allievo Pietro Leeman, ma proprio grazie a questa inventiva e alla caparbietà di chi insegue un sogno fino all'ultimo, "ha dato dignità a noi cuochi".
Usciti dalle cucine, gli chef si sono infilati divisa e cappello e sono venuti a dire addio al loro grande maestro. L'ultimo applauso, all'uscita del feretro, e poi via, destinazione san Zenone, dove Gualtiero riposerà accanto ai suoi avi e ad Antonietta, compagna di una vita, scomparsa a giugno. "Ora sei tra le vere stelle", recita lo striscione affisso di fronte alla chiesa.