La Apple protegge la privacy di Nicoletta Figini e non svela il codice
Aveva 55 anni ed è stata uccisa nel suo attico in Città Studi a Milano nel luglio 2013. L'omicidio di Nicoletta Figini rimane tutt'ora irrisolto. Per gli inquirenti le prove sono racchiuse nel suo cellulare, un telefonino di casa Apple di ultima generazione, ma il problema è come entrarne in possesso. Manca la password, e cioè quel codice che permette al proprietario di proteggere la sua privacy da mani esterne. L'azienda americana non vuole assolutamente svelarlo: non ci sono norme internazionali a riguardo e la Procura della Repubblica le sta provando tutte. La donna, imprenditrice, è stata vittima di uno o più assassini che le hanno stretto intorno alla bocca il nastro adesivo, fino all'asfissia, eppure risalire alle prove sembra un'impresa. L'unico spiraglio che offre l'azienda di Cupertino è la sua disponibilità a collaborare ma con un ordine di un giudice e solo nella propria sede in California.