Usavano i pappagalli per le urine come strumento di tortura sui pazienti. L'indagine è scattata due anni fa grazie ad alcuni parenti delle vittime che avevano notato dei lividi
Quello che dovrebbe essere un luogo di cura si è trasformato invece in un inferno per i malati psichiatrici. Nella casa di cura dell'Asl a Comasina, nella periferia nord di Milano, i pazienti venivano picchiati, maltrattati e vessati in ogni modo dagli operatori sanitari. La polizia è riuscita a piazzare delle telecamere nascoste e a documentare tutto e grazie alle riprese hanno potuto arrestare un infermiere colto in flagranza di reato.
L'arrestato è un operatore sanitario peruviano di 53 anni che da almeno dieci lavorava nella struttura. Nei filmati il colpevole si accaniva sui pazienti con una padella di plastica, di solito usata per le urine, ma trasformata invece in uno strumento di tortura.
Oltre a lui sono ora finiti sotto indagine altri tre infermieri anch'essi di origine peruviana. L'inchiesta è scattata un paio di anni fa in seguito ad un esposto. Alcuni parenti avevano iniziato a insospettirsi notando alcuni lividi e segni di percosse sui loro cari. Le testimonianze raccolte dagli investigatori del commissariato Comasina hanno poi confermato il clima di intimidazione.
Nel video si vedono i malati presi a schiaffi, pugni e calci. Si vede addirittura una seggiola scagliata contro un uomo immobilizzato a letto.
I pazienti con problemi mentali non avevano la capacità di reagire. Subivano passivamente senza poter denunciare i loro aguzzini e neppure abbandonare la struttura.