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L'uomo, un avvocato di 50 anni, aveva con sé un bigliettino in cui si fa riferimento a dei problemi economici. Per la procura l'ipotesi prevalente è quella del suicidio
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Un uomo è precipitato dal settimo piano del tribunale di Milano ed è morto. Sono in corso le indagini delle forze dell'ordine per capire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Il corpo è stato ritrovato nel cortile interno del Palazzo di Giustizia, dal lato di via Manara, vicino alle aule del Tribunale. A dare l'allarme sono stati alcuni dipendenti al lavoro negli uffici giudiziari.
Stando alle indagini, si tratterebbe di un avvocato cinquantenne. Tra le prime ipotesi era stato valutato anche un incidente sul lavoro, dato che in questi giorni nell'edificio sono in corso delle opere di ristrutturazione. A far propendere gli investigatori per l'ipotesi del suicidio è però un biglietto trovato vicino al cadavere in cui verrebbe annunciato il tragico gesto, facendo riferimento a motivi economici. I carabinieri e il 118 stanno ancora indagando sull'accaduto.
Sul posto è intervenuto il capo della procura Marcello Viola, il quale ha dichiarato che la vittima sarebbe "una persona estranea all'ambiente giudiziario", e che "al momento l'ipotesi prevalente è quella del suicidio". Dai primi accertamenti sembra che l'uomo oggi non avesse udienze. L'area è stata transennata mentre le forze dell'ordine continuano a verificare i documenti trovati addosso al corpo.