Trasportata alla clinica Mangiagalli, dove viene confermata la violenza sessuale, la donna ancora sotto shock riesce comunque a fornire importanti dettagli ai carabinieri
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Una turista canadese a Milano è stata violentata dal conducente di un finto taxi che si era offerto di accompagnarla alla stazione. La donna, trent'anni, per la fretta di raggiungere la fermata dei pullman diretti a Venezia, ha accettato l'offerta volante di un un uomo che si è presentato come dipendente di una nota ditta di noleggio auto con conducente. Non si esclude che l'uomo possa avere già colpito in passato con la stessa tecnica.
Il finto taxi parte da viale Monza con a bordo l'ignara vittima che, non conoscendo la città, non immagina che, in realtà, la sta portando in periferia, dove l'uomo abuserà di lei indisturbato. Poi, riporta Repubblica, si allontana, consentendo alla trentenne di chiamare aiuto con il cellulare. Trasportata alla clinica Mangiagalli, dove viene confermata la violenza sessuale, la donna ancora sotto shock riesce comunque a fornire importanti dettagli ai carabinieri, soprattutto per quanto riguarda il percorso effettuato dal violentatore, che ha terminato la sua corsa nei pressi del parco Lambro.
Gli investigatori sperano di poter raccogliere elementi dalle telecamere delle varie vie percorse dal finto taxi, con il timore che l'uomo, adottando la stessa tecnica, possa già aver violentato altre donne, che magari non hanno avuto il coraggio di denunciare quanto accaduto. Sono intervenuti anche i Ris di Parma per le analisi delle tracce biologiche sugli indumenti della donna.