L'uomo è accusato di essersi intascato il biglietto vincente che sarebbe poi stato incassato dalla sua convivente
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Un uomo di 46 anni, gestore di un bar tabaccheria alla periferia di Milano, è indagato per truffa aggravata con l'accusa di aver sottratto un "Gratta e Vinci" a un suo cliente. A riscattare gli oltre 80mila euro della vincita sarebbe stata la convivente dell'uomo e titolare del locale, una 36enne che ora è indagata per ricettazione. I fatti risalgono al giugno 2021.
Secondo la ricostruzione del pm Cristian Barilli, la vittima, un 59enne milanese, l'11 giugno 2021 all'alba, prima di recarsi al lavoro, va come ogni giovedì e venerdì a fare colazione in un bar tabacchi in zona Ripamonti: ordina caffè e brioche e compra un biglietto della lotteria "Gratta e Vinci". Gratta e appare la somma 2.000. "Questo numero vincente deve essere moltiplicato per 50", racconta agli investigatori l'uomo che, per essere sicuro della vincita, chiama un amico e gli chiede di verificare insieme a lui. La conferma arriva: la cifra vinta è intorno ai 100mila euro.
Emozionato, l'uomo si avvicina al banco dei tabacchi per le procedure per l'incasso e si rivolge al gestore cinese, soprannominato da tutti "Enzo". Lui prima gli chiede il biglietto. Poi domanda anche Iban e codice fiscale, infine lo invita nel retrobottega. Dopo qualche minuto il tabaccaio riappare con due mazzette di banconote per un totale di 10mila euro. Di questi, ne consegna al vincitore solo 7.800 in quanto gli altri 2.200 sono per le imposte. Anzi, alle proteste del truffato, risponde "che queste cose non si possono fare, non avvisare nessuno" o fa finta di non capire. Nonostante le insistenti richieste del malcapitato, non restituisce il biglietto vincente.
Quando, il giorno dopo, il 59enne torna al bar per riavere il suo "Gratta e Vinci", Enzo gli dice di averlo consegnato "a un'altra persona che mi ha dato gli stessi soldi" aggiungendo di "non andare dai carabinieri altrimenti ci denunciano tutti e due". L'uomo invece denuncia l'accaduto, facendo scattare le indagini. Si scopre così che la convivente del tabaccaio, che è pure la titolare del locale, il 14 luglio successivo ha validato il tagliando e ricevuto il bonifico della vincita, su un conto da lei aperto due giorni prima dell'incasso, della cifra al netto delle imposte ossia 80.100 euro. I soldi ora sono sotto sequestro e verranno restituiti una volta chiuso in via definitiva il procedimento penale aperto nei confronti dei due.