Si tratta di un americano che vive in Portogallo. Ha conosciuto la vittima su Second Life, poi l'ha convinta a incontrarlo in una casa nel capoluogo lombardo dove l'ha stuprata
Un americano di 64 anni che vive in Portogallo è stato arrestato a Milano per aver violentato una bimba di 13 anni. La storia, raccapricciante, ha visto i protagonisti di questa storia conoscersi sul web attraverso Second Life, una piattaforma virtuale. I due si sono anche "sposati" in questa finta realtà e alla fine hanno deciso di conoscersi. Ma la ragazzina ha poi confessato gli abusi ad un'insegnante che coi genitori ha fatto partire la denuncia.
Second Life, la piattaforma virtuale lanciata nel 2003 che prometteva un'esistenza parallela in cui l'unico limite ai sogni era la propria immaginazione, si è trasformato in un paradiso per i pedofili. Lo dimostrano i molti casi scoperti dalle polizie di mezzo mondo. E ora l'hanno capito anche gli investigatori della Squadra mobile di Milano che il 17 maggio scorso hanno arrestato un 64enne americano che vive in Portogallo per "atti sessuali su una 13enne".
I due si erano sposati virtualmente dopo una "relazione" iniziata due anni fa su Second Life. Le violenze sarebbero avvenute il 14 maggio all'interno di un appartamento affittato in zona San Vittore dal 64enne e da sua moglie, arrivati a Milano due settimane fa ufficialmente per una vacanza, in realtà per incontrare la ragazzina con cui di recente l'uomo aveva avviato una corrispondenza anche attraverso i social network più comuni.
Proprio l'invio di foto e l'uso di videochat, sostengono gli investigatori, avrebbe dovuto convincere l'americano a desistere dal continuare i rapporti perché è evidente la minore età della vittima che "non dimostra di essere più grande". La posizione della moglie è ancora al vaglio della polizia, non è chiaro se fosse consapevole delle azioni del marito né se sia in qualche modo complice. Al momento della violenza, però, non era presente nell'appartamento ma impegnata a fare shopping in città.
L'americano, che in Italia non ha precedenti ma di cui ancora non si conosce la fedina penale all'estero, è stato sottoposto a fermo nel carcere di San Vittore il 17 maggio, tre giorni dopo la presunta violenza che sarebbe avvenuta il 14, un sabato. Il lunedì successivo la ragazzina ha confidato tutto a una professoressa della sua scuola media e subito dopo sono stati avvertiti i genitori che hanno presentato denuncia in commissariato.
Nel corso dell'interrogatorio di garanzia l'arrestato si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha un legale di fiducia e uno d'ufficio. Il gip non ha riconosciuto il pericolo di fuga del 64enne ma ha disposto comunque la custodia in carcere.