Il dirigente intercettato: "Falsifica il cavo, se ne accorgeranno solo se brucia tutta la galleria". Il procuratore Greco: "Sistema di gare truccate". Il sindaco Sala: "Subito provvedimenti"
Un giro di tangenti per pilotare 8 appalti dal valore di 150 milioni di euro per la fornitura dei sistemi di segnalamento della metropolitana di Milano. Ruota attorno a questa accusa l'inchiesta della Procura che ha portato a 13 arresti per corruzione e turbativa d'asta. In manette anche un dirigente dell'Atm, Paolo Bellini, responsabile degli impianti di segnalamento e automazione delle linee metropolitane.
Gli arrestati sono in tutto 13: 12 in carcere e 1 ai domiciliari. I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza hanno effettuato perquisizioni negli uffici Atm e nelle sedi delle varie società coinvolte, tra cui Siemens Mobility e Alstom Ferroviaria. Le persone indagate nell'inchiesta condotta dal pm Giovanni Polizzi e coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli sono 30. Otto, invece, le società sotto accusa per responsabilità amministrativa. Tra le accuse contestate a vario titolo, anche associazione a delinquere, peculato e abuso d'ufficio.
Gli appalti sotto inchiesta Nel mirino degli inquirenti sono finiti 8 appalti, dal valore complessivo di 150 milioni di euro, che secondo l'accusa sarebbero stati pilotati in cambio di tangenti: tra questi uno sulla manutenzione di impianti di telecomunicazione della linea 5 della metropolitana milanese e quello sui sistemi di segnalazione automatica della Linea 2. I magistrati contestano a Bellini 125mila euro di tangenti incassate o concordate tra l'ottobre 2018 e il luglio 2019.
Il dirigente intercettato: "Ho un lavoretto da 18 milioni" "Adesso c'è l'altra gara importante di 18 milioni, e questo sarebbe un bel lavoretto da fare, è l'installazione delle colonnine elettriche per gli autobus in tutti i depositi". Così in un'intercettazione parlava Paolo Bellini. Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare di oltre 400 pagine.
"Prendo lavori per il problema delle frenate" "C'è da chiudere la banchina e siccome non c'è da recuperare niente gli ho detto con fiamma ossidrica e flessibile, due settimane, smantelliamo una banchina". Così Bellini si interessava anche dell'esecuzione di lavori per "l'eliminazione delle porte di banchina", da affidare ad una società a lui riconducibile, per il problema delle "frenate".
"Metti il cavo sbagliato" Bellini avrebbe anche proposto all'amministratore di una società coinvolta nelle gare truccate di falsificare "la stampigliatura di un cavo" con caratteristiche diverse da quelle "richieste da Atm". Lo scrive il gip spiegando che per Bellini, come emerge dalle intercettazioni, la "posa del cavo 'sbagliato'" sarebbe "sicuramente passata inosservata" salvo un incidente. "Un incendio, un cortocircuito (...) per arrivare a quello deve bruciare la galleria", diceva Bellini.
Il procuratore di Milano: "Sistema di gare truccate" Secondo quanto affermato dal procuratore di Milano, Francesco Greco, le indagini "hanno accertato l'esistenza di un sistema di metodica alterazione di gare a evidenza pubblica indette da Atm spa gravitante attorno alla figura di Bellini, pubblico ufficiale con il ruolo di Responsabile dell'Unità amministrativa complessa sugli impianti di segnalamento e automazione delle linee metropolitane 1, 2, 3 e 5, e alle società Ivm srl e Mad System srl", create da Bellini per "interferire" negli appalti.
Ipotesi corruzione anche su appalto frenate Nell'indagine sono stati anche "raccolti elementi su un episodio di corruzione" del 2006 per "l'assegnazione dell'appalto relativo al sistema di segnalamento" della linea M1, "nel cui contesto sono emerse le recenti criticità (frenate brusche d'emergenza)", spiega ancora Greco. In Procura a Milano, infatti, sono aperte anche indagini sulle frenate con feriti che si sono ripetute per mesi. Del sistema di sicurezza se ne occupa Alstom.
Soffiate su gare e mazzette mensili Il "metodo" dell'associazione per delinquere consisteva "nell'offrire alle imprese interessate a partecipare alle gare" dell'Atm la "consulenza del pubblico ufficiale", il dirigente dell'azienda Paolo Bellini, "sotto forma di fornitura di materiale e informazioni privilegiate, trafugate dalla stazione appaltante", spiega ancora la nota il procuratore di Milano. Alle imprese sarebbe anche stata garantita la "possibilità di sopralluoghi riservati e perfino la supervisione e correzione delle bozze di offerta, sino all'indicazione precisa delle percentuali di ribasso da offrire ad Atm", che è "parte lesa", per prevalere sulle concorrenti. In cambio Bellini avrebbe incassato tangenti "proporzionali al valore dell'appalto e cadenzate mensilmente". In più le imprese vincitrici delle gare dovevano "coinvolgere nell'esecuzione delle opere", come subappaltatori, le società Ivm e Mad System create da Bellini o altre imprese con cui lui "concordava" le "stecche".
Beppe Sala: "Ora provvedimenti immediati Atm" - "Atm è un'eccellenza milanese e il suo lavoro non deve e non sarà infangato dalle malefatte di pochi. Ovviamente mi aspetto provvedimenti immediati da parte dell'azienda nei confronti di chi è stato coinvolto nei procedimenti giudiziari e una seria verifica dei processi aziendali". Questa la presa di posizione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "E' sconfortante scoprire che mentre tutti si impegnano e lavorano per il bene della comunità, qualche disonesto mette a repentaglio il lavoro fatto da una intera azienda", ha aggiunto. "Ho chiesto ad Atm di prendere provvedimenti rapidi, queste persone devono essere allontanate, licenziate, quello che si può fare. Se le cose stanno così la giustizia intervenga rapidamente e le pene siano anche esemplari".
La nota di Atm: "Estranei ai fatti, collaboriamo con gli inquirenti" In una nota, l'azienda dei trasporti milanesi precisa che "Atm sin da subito ha prestato la propria fattiva collaborazione alle Autorità inquirenti anche al fine di determinare al più presto gli elementi relativi alle responsabilità dei soggetti indagati e assumere tutti i conseguenti provvedimenti a riguardo". L'azienda si dice "del tutto estranea ai fatti contestati, attribuiti ai singoli soggetti che, a quanto si apprende, avrebbero agito autonomamente in violazione del Codice Etico di Atm ancor prima che in violazione delle norme di legge".
Dg Giana: "Toglieremo la carne dalle ossa agli arrestati" - "Se le accuse saranno confermate gli toglieremo la carne delle ossa, ve lo assicuro". Sono le parole del dg di Atm Arrigo Giana, che ha confermato che Paolo Bellini e Stefano Crippa sono stati sospesi e tutti i loro emolumenti congelati. "Siamo molto incazzati - ha aggiunto -. Una cosa del genere getta discredito su un'azienda i cui dipendenti in questi anni hanno dato il sangue per offrire un servizio di qualità".