Milano, taxisti in rivolta per Uberpop Maroni e Lupi contro l'app: "E' illegale"
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Il servizio che consente ai privati cittadini di effettuare corse a pagamento manda su tutte le furie la categoria, che trova l'appoggio del governatore lombardo e del ministro dei Trasporti
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"La normativa vigente non consente l'uso dell'app Uberpop", il servizio che consente ai privati cittadini di effettuare corse a pagamento. Lo ha detto il governatore lombardo, Roberto Maroni, incontrando i tassisti della città: "Così come è formulata, è un esercizio abusivo della professione". Dello stesso parere il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi: "La norma è chiarissima, nessuna tolleranza verso chi effettuerà un servizio pubblico non autorizzato".
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I taxisti milanesi protestano da sabato contro la multinazionale Uber. Anche mercoledì hanno incrociato le braccia scatenando la reazione di Lupi: "E' inaccettabile qualsiasi interruzione di servizio pubblico. Abbiamo chiesto l'immediata sospensione di tutte le proteste e il ritorno a un dialogo corretto", ha detto l'esponente di Ncd.
Il ministro, tuttavia, ha riconosciuto la fondatezza della protesta: "Qualsiasi app o innovazione che eroghi un servizio pubblico non autorizzato compie un esercizio abusivo della professione: non è permesso e non si può fare, che si chiami Uber o in qualsiasi altro modo".
Al termine dell'incontro coi tassisti, con il Comune di Milano e la Regione Lombardia, Lupi ha sostanzialmente dato il via libera alla società Uber sulla quale però verranno fatte "verifiche perché si tratti di un servizio che rispetti la legge". Mentre viene considerato illegale Uberpop, cioè il servizio che consente a qualsiasi privato cittadino che abbia i requisiti minimi di potersi di fatto sostituire ai taxi.
Pisapia: "Siamo contro l'illegalità" - Anche il sindaco di Milano è intervenuto sulla questione Uberpop: "Non siamo nè contro una app nè contro l'innovazione ma siamo contro l'illegalità da qualsiasi parte provenga. Se si usa una app in maniera illecita si mette a rischio l'utenza e chi concorre a commettere questo reato ne risponde anche lui".