La ragazza era uscita con uno di loro per passare la serata in un locale, dove l' "amico" le aveva versato nei drink la "droga dello stupro". Poi gli abusi, in una casa in Brianza
© carabinieri
Hanno narcotizzato e violentato una ragazza con la "droga dello stupro", versata in un drink all'interno di un locale a Milano. Con questa accusa i carabinieri hanno arrestato tre italiani di 22, 28 e 48 anni, gli ultimi due con precedenti specifici. La vittima, una 22enne italiana, sarebbe stata drogata con massicce dosi di benzodiazepina e poi stuprata all'interno di un'abitazione. I fatti risalgono alla notte tra il 13 e il 14 aprile 2017.
La notte degli abusi - La vittima ha raccontato agli investigatori che la sera del 13 aprile 2017 aveva accettato l'invito del 29enne, con cui era uscita un paio di volte, ad andare insieme in un locale. Lui, ha aggiunto, sembrava molto attratto da lei e non accettava di essere considerato solo un amico.
La serata nel locale e diversi drink - Ha poi spiegato di aver raggiunto il locale in via Crema sull'auto del giovane, e che a bordo c'erano anche gli altri due uomini. Durante la serata ha bevuto diversi drink, alcuni dei quali consegnati direttamente dal conoscente. Le telecamere nel locale hanno registrato i momenti, tre in tutto, in cui nel bicchiere della giovane vengono versate le benzodiazepine.
La violenza in una casa in Brianza - La violenza è poi avvenuta in un appartamento in Brianza, dove la ragazza si è svegliata, il giorno dopo, in stato confusionale e mezza nuda. Presa dal panico, ha chiamato il primo numero in rubrica e ha chiesto aiuto ma a quel punto anche gli aggressori si sono svegliati e hanno detto che l'avrebbero accompagnata a casa. Durante il tragitto, ha ricordato ancora la ragazza, si è parlato pochissimo, ma i tre le hanno detto più volte che doveva smettere di prendere tutta quella cocaina, facendole credere di averla salvata.
I flash e il dna - Poche ore dopo l'arrivo a casa, la 22enne ha iniziato ad avere dolori e alcuni flash sulla notte trascorsa in quella casa e ha deciso di andare in ospedale, con il terribile sospetto di aver subito abusi senza averne coscienza. Alla clinica Mangiagalli i medici le hanno confermato che la violenza era effettivamente avvenuta e le analisi hanno rivelato un livello molto alto di benzodiazepine nel sangue, superiore di oltre quattro volte quello massimo. Le tracce di dna hanno incastrato il 22enne e il 29enne, mentre il coinvolgimento del terzo uomo è emerso durante delle intercettazioni telefoniche.