Lo scorso aprile si tuffò nel Naviglio e rimase incastrato sul fondo, dato per morto è riuscito a salvarsi: "Vivo per il mio fratellino"
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Vivo per miracolo, dopo un tuffo nel Naviglio e 42 minuti trascorsi sott'acqua, Michael si sente un miracolato: "Sono rinato a quindici anni". In un'intervista al Corriere della Sera racconta la faticosa riabilitazione e parla dell'amore che lo lega al fratellino down: "Ho avuto molta paura di non rivederlo, è quello che mi ha dato la forza di guarire".
Era stato dato per spacciato, perché era rimasto sott'acqua per un tempo che di solito condanna alla morte e aveva soltanto una possibilità su un milione di farcela. Michael ha sorpreso tutti: "Ho avuto molta paura di non rivedere più mio fratello, la persona a cui voglio più bene al mondo - ha detto -. Quello mi ha dato la forza di guarire è di tornare a casa per lui".
Michael ha subito l'amputazione dell'arto destro per un problema cardiovascolare: "Sono in attesa di una protesi", ma l'attesa è lunga a causa della burocrazia. Il 15enne, però, non si scoraggia e pensa al futuro: "Vorrei cambiare scuola - dice -. Dal liceo scientifico vorrei passare al linguistico. Mi piacerebbe fare il cuoco oppure l'architetto".