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L'ordinanza del primo cittadino Roberto Di Stefano è arrivata dopo il decesso del 13enne a fine agosto: "Non posso dimenticare le parole di suo padre al funerale: vada avanti, la morte di Fabio salvi altre vite"
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Un primo bilancio dell'ordinanza sindacale sui monopattini, firmata dal sindaco di Sesto San Giovanni (Milano) Roberto Di Stefano, all'indomani della tragica morte di un 13enne, arriva nel giorno di un altro incidente mortale, questa volta a Roma. "Nel weekend 5 maggiorenni sanzionati perché sorpresi dalla polizia locale senza casco e sono i primi in Italia - riferisce il primo cittadino a Tgcom24, - ma, come mi ha confermato poco fa il comandante, i cittadini stanno rispettando l'ordinanza e la condividono. Sesto fa da apripista ed è urgente che il Parlamento legiferi in materia". "Non posso dimenticare le parole del padre del 13enne al funerale: 'Sindaco, vada avanti, la morte di Fabio possa salvare altre vite", aggiunge.
Sindaco, un primo bilancio della sua ordinanza sui monopattini.
"Nel fine settimana la polizia locale ha multato cinque persone maggiorenni alla guida di monopattini elettrici che non indossavano il casco. Siamo il primo Comune in tutta Italia a emettere queste sanzioni, facendo rispettare l’ordinanza sindacale che ho firmato la settimana scorsa. I controlli continuano, ma soprattutto cerchiamo di fare opera di sensibilizzazione e di informazione. E i cittadini comprendono. Il decesso del 13enne sul nostro territorio ha colpito parecchio la popolazione".
Cosa bisogna fare adesso?
"Lo step successivo è sensibilizzare il Parlamento. Se tutti i sindaci iniziano a emettere ordinanze in materia, vuol dire che il problema c'è, a Roma devono prenderne coscienza, in maniera non ideologica. Da mesi giacciono alla Camera delle proposte. L'ultima l'ha presentata la Regione Lombardia e la trovo molto interessante. E' oggettivo che bisogna agire, ma i monopattini di per sé non vanno demonizzati".
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E' questo lo spirito che l'ha mossa?
"Sì, uso anch'io il monopattino. Ormai è presente nella vita quotidiana di tantissimi di noi: è pratico, comodo, veloce per muoversi per brevi tratti. Ha avuto successo dietro una spinta ecologista, ma non ne sono stati valutati gli effetti. D'altronde l'innovazione è sempre così, ma bisogna mettere al primo posto la sicurezza degli utenti. Io ho fatto tesoro delle osservazioni del Tar Toscana al Comune di Firenze".
Come?
"Nella mia ordinanza si discute di obbligatorietà del casco e limiti di velocità, gli elementi amministrativi che mi competono. Non posso decidere su targa, assicurazione, età, potenza del mezzo: tutta parte legislativa che compete al Parlamento".
Si raggiungerà l'obiettivo di una norma nazionale?
"Ci ricordiamo che 30 anni fa si andava in motorino senza casco e su mezzi truccati? Il problema è stato poi superato con provvedimenti e sanzioni penali che portano al sequestro del ciclomotore. Per i monopattini oggi c'è la stessa situazione. Lasciando da parte quelli in sharing che hanno già un limite di velocità, in commercio si trovano liberamente monopattini elettrici che possono raggiungere i 60/70 chilometri orari. Questi diventano strumenti pericolosi nelle mani di chi non sa gestirli, di chi non ha senso civico e non rispetta il codice della strada".