Quattro italiani e un croato sono stati fermati dai carabinieri per il furto di due dipinti, al momento non ancora recuperati
© carabinieri
Cinque persone, quattro italiani e un croato, sono state arrestate dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale con l'accusa di aver rubato due quadri, un Rubens e un Renoir, per un valore di circa 26 milioni di euro. I quadri erano stati sottratti nell'aprile 2017 a un mercante d'arte a Monza. Le indagini per risalire alle opere, coordinate dal pm Salvatore Bellomo, sono ancora in corso.
Secondo quanto emerso, due dei cinque malviventi arrestati si erano incontrati con i due galleristi cui hanno poi rubato i quadri, "La Sacra famiglia" (Rubens) e "Le fanciulle sul prato" (Renoir), fingendosi facoltosi uomini d'affari di origine ebrea. Per finalizzare la vendita i ladri hanno organizzato un incontro con i venditori in un ufficio affittato a Monza, in quell'occasione sono riusciti a caricare i quadri in macchina e a fuggire senza lasciare traccia.
Il primo a essere identificato dagli inquirenti è stato il 54enne di origine croata, che abita a Trezzano sul Naviglio (Milano). I carabinieri poi sono riusciti a risalire agli altri membri del gruppo: due fratelli monzesi di 52 e 59 anni, un 62enne di Vigevano (Pavia) e un 33enne di Seregno (Monza), questi ultimi padre e figlio. I primi tre arrestati si trovano in carcere, mentre padre e figlio sono ai domiciliari.
L'inchiesta ha permesso di individuare altri due presunti complici: un 60enne bresciano e un 80enne milanese. Il maggiore dei carabinieri, Francesco Provenza, ha spiegato che le indagini proseguono per risalire ai due dipinti, sui quali poi dovranno essere eseguiti tutti gli accertamenti del caso per validarne l'autenticità.
Il neo ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, ha commentato così l'arresto dei cinque malviventi: "I carabinieri dell'arte confermano oggi la straordinaria professionalità che li ha resi un'eccellenza del Paese al servizio della comunità internazionale. L'efficacia nell'azione di contrasto ai reati contro il patrimonio culturale e al traffico illecito di beni culturali, testimoniata dagli ottimi risultati ottenuti nel 2017 con la sensibile diminuzione di furti, trovano una perfetta sintesi nell'azione odierna".