La piccola è stata battezzata con lo stesso nome dell'ostetrica che l'ha trovata. Via alle indagini per risalire alla madre biologica. Solo dopo la certificazione dello stato di abbandono potrà essere data a una famiglia
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E' stata chiamata Alice la neonata trovata fuori dal Pronto soccorso di Monza martedì mattina da un'ostetrica in servizio al San Gerardo. Lo stesso nome della donna che l'ha sentita e salvata, mentre urlava disperata dalla scatola di scarpe dove era stata lasciata. "Ero in Pronto soccorso ostetrico poco dopo le 5 quando sono uscita a prendere un po' d'aria e ho sentito il pianto di un neonato - racconta la donna -. Pensavo venisse dalla sala parto, poi sono andata verso il parcheggio e invece mi sono resa conto che il piano veniva dall'esterno. Poi ho visto quella scatola di scarpe".
Pioggia di richieste di adozione per la piccola - "L'abbiamo chiamata Alice, come me - ha detto ancora l'ostetrica al "Giorno" -. Spero possa conservare il mio nome anche in futuro". La piccola sta bene, è stata affidata ai servizi sociali e si trova ora alla fondazione "Monza e Brianza il bambino e la sua mamma". Per lei è già arrivata una pioggia di richieste di adozione. Ma la procedura prima che la bambina possa essere data a qualche famiglia è ancora lunga, tra indagini per rintracciare la madre ed eventuali parenti. Ad occuparsi del caso è la Questura di Monza.
Le indagini per individuare la madre - Si dovranno infatti esaminare le immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire a chi l'ha abbandonata nei pressi del Pronto soccorso e soprattutto per capire chi sia la mamma della piccola, che sembra abbia tratti ispanici. La madre biologica infatti potrebbe ripensarci e tenere con sè sua figlia. Ma si dovrà verificare anche se ci siano parenti della madre che possano occuparsi di lei. La donna rischia inoltre di essere indagata per abbandono di minore. Una volta certificato lo stato di abbandono, Alice potrà essere data in adozione.
Con il pannolino "superstar" - Al momento del ritrovamento la piccola era in buone condizioni di salute: avvolta in una copertina a fiori azzurri, indossava un pannolino e, dentro la scatola, era anche stato lasciato un secondo pannolino di riserva con la scritta "superstar". In casi simili è difficile che la donna che ha deciso di abbandonare la figlia cambi idea e la riprenda con sè. Ma le procedure prevedono un lungo iter per verificare con certezza la situazione familiare.
I candidati genitori - Nel momento in cui il caso si sbloccasse e la piccola venisse giudicata adottabile, si passerà alla lista dei richiedenti. I candidati devono essere sposati, o conviventi, da almeno tre anni, risiedere in Italia e attivare con i servizi sociali l'iter che riconosca loro capacità, situazione economica e affidabilità idonei per potersi prendere cura della bambina.