Lo ha riferito ai pm

Morte Ramy a Milano, c'è un testimone: "Ho visto lo scontro tra l'auto dei carabinieri e lo scooter"

Ma la versione fornita potrebbe avvalorare la tesi dell'impatto accidentale durante l'inseguimento

04 Dic 2024 - 16:04
 © Ansa

© Ansa

C'è un testimone che ha assistito all'incidente tra lo scooter e la gazzella dei carabinieri che ha poi portato alla morte di Ramy Elgaml. Il teste ha parlato agli inquirenti di un impatto tra la macchina dei carabinieri che inseguiva lo scooter con a bordo il 19enne e con un suo amico alla guida e lo stesso motociclo. Il giovane, che ha detto di essere stato presente quella notte tra il 23 e il 24 novembre scorso in via Ripamonti nelle fasi finali dell'inseguimento e dell'incidente, è stato sentito dal pm Marco Cirigliano nelle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e della Polizia locale.

È l'unico testimone che si è fatto avanti

 Il ventenne è l'unico testimone al momento rintracciato nelle indagini coordinate anche dal procuratore di Milano Marcello Viola. I carabinieri hanno invece interrogato al risveglio dal coma farmacologico Fares Bouzidi, il 22enne che era alla guida dello scooter, ora indagato per resistenza a pubblico ufficiale. Nel verbale non si faceva riferimento all'impatto tra l'auto e il motociclo. Di un probabile impatto, invece, stando alle prime analisi delle immagini di videosorveglianza, si parlava - senza però certezze - in una prima informativa della Polizia locale.

L'impatto potrebbe essere stato accidentale

 Ora la testimonianza del giovane, che potrebbe essere compatibile, da quanto si è appresso, con uno scontro accidentale tra i due mezzi nelle ultimi fasi dell'inseguimento e non con uno speronamento volontario, dovrà, comunque, essere valutata anche con altri riscontri. Al momento è indagato per omicidio stradale il carabiniere che era alla guida dell'auto e anche Bouzidi, il quale sarà ascoltato dalla gip Marta Pollicino in relazione alla misura cautelare dei domiciliari per resistenza. La vicenda di Ramy ha destato grande scalpore e tensione nel quartiere popolare di Corvetto a Milano. A seguito della sua morte ci sono state notti di guerriglia (ma la famiglia di Ramy si era dissociata dalle proteste) che hanno portato il ministero dell'Interno ad aumentare il numero di agenti nel capoluogo lombardo.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri