"Quanto è successo, però, poteva essere bloccato molto prima"
"Quanto accaduto è stato possibile perché in quell'ospedale la situazione era totalmente fuori controllo". Lo ha detto l'avvocato Carlo Basilico, il legale dell'infermiera che, con la sua denuncia alla Procura di Busto Arsizio, ha dato il via alle indagini sulle morti sospette in corsia a Saronno (Varese). "Al pronto soccorso succedeva di tutto, poteva essere bloccato molto prima", ha aggiunto Basilico.
Nell'inchiesta sono quindici le persone che risultano indagate a vario titolo per omessa denuncia, favoreggiamento e falso ideologico, tra cui il medico Leonardo Cazzaniga, arrestato con l'accusa di omicidio volontario di quattro pazienti, e la compagna e infermiera Laura Taroni, in carcere con l'accusa di aver ucciso il marito in concorso con Cazzaniga.
"La situazione era stata denunciata più volte" - "La mia assistita sta bene e affronta serenamente il momento continuando il suo lavoro - ha spiegato il legale di Clelia Leto, la donna che ha fatto partire le indagini -. Non vuole rilasciare interviste nel rispetto delle indagini ancora in corso". Rispetto al periodo in cui la donna, secondo le carte, si è accorta di presunti comportamenti illeciti di Cazzaniga in pronto soccorso, il legale spiega che "ha segnalato numerose volte, anche verbalmente, che qualcosa non andava. Non è stata mai ascoltata ma anzi, osteggiata e minacciata da Cazzaniga tanto da andare in contro a problemi di salute dovuti alle pressioni dello stesso e allo stress".
"Impossibile che nessuno sapesse" - Poi, prosegue, "l'infermiera a quel punto ha ritenuto di doversi presentare personalmente in Procura anche perché, oltre a quello che succedeva in corsia, vi erano comportamenti strani anche rispetto agli accessi ai farmaci. Non era possibile che in quell'ospedale non fosse nota la situazione".