A novembre l'altro processo per appropriazione indebita di ovociti
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Nessun traffico di ovociti da parte del ginecologo Severino Antinori. Il medico romano è stato prosciolto con alcuni dei suoi coimputati dall'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commercializzazione di gameti umani ed è stato rinviato a giudizio per reati minori. Lo ha deciso il gup Alfonsa Ferraro, che ha assolto con formula piena una delle segretarie della Clinica Matris di Milano che aveva scelto il rito abbreviato.
Il medico era accusato, insieme ad altri co-imputati, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di gameti: avrebbe infatti elargito un compenso alle donatrici di ovociti ricoverate presso due cliniche estere, una a Siviglia, in Spagna, e l'altra a Praga, in Repubblica Ceca. Gameti che sarebbero poi stati rivenduti alle coppie che volevano avere dei figli e che si rivolgevano alla clinica milanese Matris guidata da Antinori. Nella ricostruzione dell'accusa, la compravendita sarebbe avvenuta anche alla clinica "Le Betulle" ad Appiano Gentile, in provincia di Como, e gestita dal braccio destro di Antinori, il ginecologo Piero Mita.
Il giudice ha però assolto gli imputati dal reato di "associazione a delinquere" finalizzata al traffico di ovuli con riferimento ai fatti che per l'accusa sarebbero stati commessi a Milano, inquadrando la vicenda in un modo ben diverso rispetto al pm Maura Ripamonti: anche se si saprà con certezza solo leggendo le motivazioni, molto probabilmente, in base alle nuove norme e direttive europee, dovrebbe aver riconosciuto la legittimità dei compensi versati alle donne a scopo di ristoro, che si sono sottoposte al trattamento di ovostimolazione al fine di donare i gameti.
Antinori è stato rinviato a giudizio insieme a un altro co-imputato con l'accusa di appropriazione indebita di ovociti, relativa a un solo episodio, e per altri reati minori: il processo per i due inizierà il prossimo 13 novembre davanti alla nona sezione penale del Tribunale. In tutto erano 16 gli imputati nel procedimento davanti al gup Alfonsa Ferraro. Due imputate che avevano chiesto di patteggiare un anno di carcere, con pena sospesa, sono state assolte, così come altre tre persone che avevano scelto il rito abbreviato. Un'altra posizione era stata stralciata nei mesi scorsi mentre per altre 9, tra cui il ginecologo Piero Mita, il procedimento è stato trasmesso a Como per competenza territoriale.