La Cassazione ha respinto la richiesta di nuove perizie. “Sono deluso ma vado avanti" scrive Olindo
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Con la decisione della Corte di Cassazione di bloccare le nuove perizie sulla strage di Erba, si è resa definitiva la condanna all’ergastolo per i coniugi Romano accusati dei quattro omicidi avvenuti la notte dell'11 dicembre 2006. “Io la speranza non la perderò mai, anche se è brutto vedere come la giustizia ci abbia voltato le spalle - scrive Olindo Romano dal carcere - Giustizia che abbiamo sempre invocato per dimostrare la nostra innocenza”. La lettera è stata inviata alla redazione di Telelombardia.
“Sono sconvolto, continua, non so più come definire la giustizia. Non riesco a capire perché non vogliano analizzare i reperti”. Romano non si capacita di questa decisione che reputa ingiusta: seconoo lui c'è qualcosa che impedisce l’accertamento della verità. Nonostante questo stop alle nuove perizie, lui continua a gridare dal carcere la sua innocenza. “Sono deluso, conclude, ma vado avanti”.
I nuovi reperti impugnati dalla difesa di Olindo e Rosa non sono mai analizzati ed erano presenti sulla scena del crimine.
La strage di Erba - I coniugi sono stati condannati all’ergastolo per aver ucciso quattro persone nel condominio dove vivevano: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre di Raffaella Paola Galli, la vicina Valeria Cherubini e il suo cane.
A fine maggio 2018 è morto Carlo Castagna, imprenditore di 75 anni, dopo una breve malattia.