In un comunicato le fiamme gialle ammettono: "Abbiamo rivisto il caso, interpretata male la legge"
Aveva fatto scalpore la notizia di una parrucchiera di Oggiono (Lecco) che era stata multata per essersi fatta fare l'acconciatura da una sua dipendente senza però essersi emessa uno scontrino fiscale. La pattuglia dellla Guardia di Finanza era stata inflessibile: 500 euro di multa per una "autosomministrazione di beni". Ma dopo la protesta social le fiamme gialle rivedono il caso e decidono di annullare la sanzione.
Con un comunicato ufficiale la Guardia di Finanza di Lecco per ben dimostrare "il rapporto di cooperazione e trasparenza col contribuente", spiega il motivo che ha portato all'annullamento della sanzione. La pattuglia è stata troppo inflessibile e quindi ha commesso un errore? Non proprio, c'è stata una male interpretazione della legge. O meglio: l'autoprestazione della parrucchiera avrebbe dovuto prevedere l'emissione della ricevuta fiscale se avesse superato i 50 euro.
La messa in piega di cui ha usufruito, peraltro nemmeno in maniera completa visto che nel frattempo era arrivata una cliente, la signora Mara Lucci è stata inferiore alla soglia minima sanzionabile perché in questi casi non si calcola l'Iva.
Insomma, salvati capra e cavoli. La pattuglia, che ha sanzionato perché le tasse vanno pagate sempre. E anche la parrucchiera, che per una pettinata rischiava un salasso.