La studentessa, paziente oncologica, non voleva pranzare al freddo per la sua salute, ma il personale dell'ateneo è stato inflessibile. Da tempo gli studenti lamentano la mancanza di spazi per consumare pasti
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Una ragazza disabile al 100% è stata cacciata da un'aula dell'Università di Pavia mentre tentava di consumare il suo pasto. La studentessa, paziente oncologica che per i suoi motivi di salute non potrebbe mangiare al freddo, a quanto riferisce Il Giorno, sarebbe stata addirittura minacciata dal personale dell'ateneo: sarebbero stati chiamati i carabinieri se non si fosse immediatamente allontanata. L'episodio è stato segnalato dal Coordinamento per il diritto allo studio (Udu) ed è intervenuto anche il Servizio assistenza ed integrazione studenti disabili dell'ateneo. Prevista una protesta sotto il rettorato, dopo che da tempo, anche via social, i collettivi studenteschi lamentano la mancanza di spazi al chiuso dove consumare i pasti portati da casa.
La vicenda - La disabile era seduta in un'aula del polo San Tommaso dell'Università di Pavia e avrebbe voluto mangiare il pranzo che si era portata da casa, quando è stata avvicinata dal personale di portineria dell'ateneo, che le ha intimato di lasciare l'aula.
L'invito a uscire è arrivato nonostante lo stato di salute della studentessa non le permetta di stare all'esterno. Niente da fare: l'addetto è stato inflessibile, dichiarando successivamente di aver semplicemente applicato le regole.
I precedenti - Il caso esplode dopo giorni di lamentele anche sui social da parte degli studenti di Udu Pavia, il Coordinamento per il Diritto allo Studio, costretti "da tre anni" a pranzare al freddo, all'esterno dell'ateneo, perché, come da denuncia raccolta dal sito milanopavia.news, "non ci sono spazi dove poter consumare i pasti portati da casa".
Per questo sul tavolo del rettore giace la richiesta dell'Udu "di lasciare che gli studenti possano mangiare nelle aule". "L'inverno è alle porte - è la motivazione - e non aspetta la burocrazia e i tecnicismi".