Il cadavere era stato nascosto nel silos di una cascina abbandonata. Marco Fiorentino, 23 anni, è accusato di omicidio volontario
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Lo scorso 4 luglio Rosina Papparella, 50 anni, era sparita da casa e si pensava a un allontanamento volontario. Dopo venti giorni, il corpo della donna è stato ritrovato dai vigili del fuoco in un silos nel pavese. Il figlio Marco Fiorentino, 23 anni, avrebbe confessato ai medici del reparto psichiatria dell'ospedale San Paolo di Milano di essere stato il responsabile della sparizione della madre. Il giovane è ora sotto fermo giudiziario.
Alla donna, che viveva col marito disabile e il figlio nella frazione Villanova de' Beretti del comune di Giussago (Pavia), si è risaliti dopo che sabato sera sono dovuti intervenire i soccorritori del 118 perché il 23enne, in seguito a una crisi, ha accoltellato il padre disabile ferendolo, ma in maniera non grave. Trasportato per un trattamento sanitario obbligatorio alla psichiatria del San Paolo, a Milano, il giovane - in modo confuso e frammentario - avrebbe fornito informazioni anche sulla madre sparita da tre settimane e avrebbe confessato di essere il responsabile della sparizione della donna. Grazie alle sue indicazioni, sono scattate le ricerche nelle campagne e i vigili del fuoco, guidati dal cattivo odore, hanno trovato il corpo di Rosetta Papparella quasi mummificato.
Marco Fiorentino è ora sottoposto a fermo giudiziario con l'accusa di omicidio volontario. Al collo della donna sono stati ritrovati evidenti segni di strangolamento.