A "Morning News" spiegano la protesta dopo l'abbattimento di 10 esemplari: "Sono entrati in una proprietà privata per uccidere animali da compagnia"
Sairano (Pavia). Ai microfoni di "Morning News" un gruppo di animalisti spiega i motivi che li hanno spinti a occupare il rifugio "Cuori liberi" dopo un caso di peste suina che ha portato all'uccisione di 10 maiali. "Le forze dell'ordine sono arrivate con un dispiegamento esagerato per eseguire l'ordine di abbattimento di animali sani", racconta l'attivista Roberto. Secondo il protocollo sanitario, applicato dall'Ats di Pavia, è sufficiente che un maiale risulti infetto per procedere all'abbattimento di tutti gli altri esemplari con cui l'animale è entrato in contatto. "Sono entrati in una proprietà privata a uccidere animali da compagnia", denuncia un'altra attivista.
In Lombardia la diffusione della peste suina africana sta preoccupando gli allevatori, in particolare nella zona di Pavia e si moltiplicano gli interventi delle forze dell'ordine che su mandato delle autorità sanitarie provano a contenere il virus ed evitare che raggiunga altre province confinanti. Finora sono oltre 33.865 i capi abbattuti. Dal 18 agosto scorso nel pavese sono stati individuati 8 focolai e l'intera filiera suinicola è in stato di emergenza con perdite stimate per milioni di euro. L'elevata contagiosità del virus ha indotto l'Unione Europea a portare a 172 il numero dei Comuni del Pavese dove sono vietate le movimentazioni di maiali, sia in ingresso che in uscita.