Giochi di magia e matite colorate: così la polizia accoglie a Fiumicino i piccoli afghani in fuga da Kabul
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La direttiva del compartimento della Lombardia, viene precisato, era solo un "invito alla cautela" volto a "ridurre i rischi per gli stessi agenti e gli altri utenti stradali"
Il 23 febbraio scatta la "zona rossa" con la disposizione di blocchi stradali agli ingressi dei dieci comuni del Lodigiano colpiti dall'epidemia, così come previsto dal governo per il contenimento del contagio. © Ansa
La polizia stradale fa chiarezza dopo la direttiva del compartimento della Lombardia su come comportarsi in caso di inseguimento di autovetture che non si fermano ai controlli. "Con le direttive impartite - si precisa - non si è mai voluto venir meno al compito di inseguire gli automobilisti inottemperanti all'obbligo di arrestarsi all'alt, ma c'è l'esigenza di garantire la maggiore tutela possibile all'incolumità degli utenti stradali e degli stessi operatori di polizia".
Agli operatori, sottolinea la stradale, si raccomanda "di adottare in tali occasioni tutte le opportune cautele senza, ovviamente, venir meno ai propri compiti istituzionali".
"Le disposizioni - precisa il Dipartimento - impongono l'acquisizione di tutti gli elementi descrittivi ed identificativi dell'automobile in fuga da condividere tempestivamente con la centrale operativa della polizia stradale che, mediante un'attività di coordinamento, coinvolgerà anche altri equipaggi in supporto a quello inseguitore".
Come spiega la dirigente Maria Dolores Rucci, le pattuglie quindi sono invitate ad annotare il numero di targa e comunicarlo ad altre pattuglia delle forze dell'ordine per ridurre i rischi per gli stessi agenti e per gli altri.
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