Il legale di Pier Silvio Berlusconi commenta così la sentenza della Corte d'Appello che ha ribaltato quanto deciso in primo grado
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"E' una sentenza incomprensibile. Attendevamo di nuovo una assoluzione". Lo ha dichiarato l'avvocato Niccolò Ghedini subito dopo la lettura del dispositivo con cui la Corte d'Appello di Milano, ribaltando la sentenza di primo grado, ha condannato Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri a un anno e due mesi e assolto tutti gli altri imputati per il caso Mediatrade.
Per Ghedini errore procedurale e sostanziale - "La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo - ha osservato Ghedini, difensore di Pier Silvio Berlusconi - impone che se si vuole riformare una sentenza in peius bisogna riaprire il dibattimento, cosa che abbiamo chiesto ma non hanno concesso". Per il legale è "incomprensibile ritenere responsabili Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, ma non gli altri e in particolare Agrama". Il ricorso in Cassazione e' scontato.
Dinacci: "Faccio fatica a comprendere la sentenza" - "E' una sentenza che si fa fatica a comprendere e peraltro su un reato che fra 15 giorni è prescritto". E' il commento di Filippo Dinacci difensore, con Niccolò Ghedini, di Pier Silvio Berlusconi. Anche Dinacci ha sottolineato che "tanto la Cassazione tanto la Corte Europea impongono la rinnovazione del dibattimento nel momento in cui si procede alla rivalutazione delle prove".
Legale Confalonieri: "Faremo ricorso"- "Nel 2008 i giudici hanno ritenuto che il reato di frode fiscale non ci fosse, mentre per il 2007 forse hanno ritenuto che le quote di ammortamento non dovessero essere utilizzate. Leggeremo le motivazioni. Mi sembra però che per quanto riguarda la mancanza di elemento soggettivo, il Tribunale l'avesse solidamente ritenuta e argomentata". Così l'avvocato Alessio Lanzi, che difende Fedele Confalonieri con il collega Vittorio Virga, commenta la sentenza. "Leggeremo le motivazioni - ha aggiunto - poi faremo certamente ricorso".
Imputati assolti per i fatti del 2008 - La corte, che ha assolto tutti gli altri imputati, ha ritenuto gli attuali vicepresidente e presidente di Mediaset responsabili del reato di frode fiscale limitatamente all'anno di imposta 2007. Il reato si prescrive nell'aprile prossimo. Per il 2006 La Corte ha dichiarato il non doversi procedere per prescrizione e li ha assolti per il 2008.
Mediaset "incredula" - Mediaset, con una nota, esprime "incredulità per il ribaltamento della sentenza di primo grado del processo Mediatrade in relazione all`anno fiscale 2007". "L`assoluzione anche per tale annualità emessa dal Tribunale di Milano - aggiunge Mediaset - era giunta infatti al termine di un lungo e approfondito dibattimento durato più di tre anni". Quindi, "Mediaset ribadisce che i diritti cinematografici oggetto della decisione odierna della Corte d`Appello sono stati contabilizzati dalle competenti funzioni aziendali nella più rigorosa osservanza dei criteri di trasparenza e delle norme tributarie. Per tali ragioni - conclude la nota aziendale -, Mediaset ha fiducia che davanti alla Corte di Cassazione verrà ristabilita la totale estraneità di Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi a qualsiasi forma di frode fiscale".