Per la prima volta in Italia, la polizia ha prima perseguito i locali come "luoghi sospetti" e soltanto dopo i titolari, per evitare così le veloci cessioni di licenze
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Tutti i nove centri di massaggi cinesi di Cremona sono stati chiusi perché al loro interno si esercitava la prostituzione. L'operazione è stata condotta dalla polizia che, per la prima volta, ha perseguito prima i locali come "luoghi sospetti" e soltanto dopo i titolari. Questo per evitare le veloci cessioni di licenze che, come accaduto in passato, complicavano il sequestro. Il blitz è scattato venerdì e ha visto impegnati una cinquantina di agenti.
Nei locali gli investigatori hanno trovato situazioni igieniche gravemente compromesse, numerose violazioni in tema di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro e frigoriferi colmi di prodotti alimentari scaduti o marci. Soltanto a seguito dell'ispezione degli ambienti, gli agenti hanno potuto accertarne la trasformazione in case d'appuntamento. Elemento che ha portato alla chiusura di tutti i centri massaggi cinesi della città lombarda.