costretta ad abortire

Ragazza pakistana "sequestrata" dal padre è rientrata in Italia

La diciannovenne ha passato i controlli di rito ed è stata fatta uscire dallo scalo da un passaggio secondario. Alfano: "E' in un luogo sicuro"

24 Mag 2018 - 12:20
 © ansa

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Farah, la ragazza pakistana residente a Verona che era stata riportata in patria con l'inganno per costringerla ad abortire, è tornata in Italia dopo alcuni giorni trascorsi nella residenza dell'ambasciatore italiano ad Islamabad. E' atterrata all'aeroporto di Malpensa su un volo in arrivo da Abu Dhabi alle 7.30. La diciannovenne ha passato i controlli di rito ed è stata fatta uscire dallo scalo da un passaggio secondario.

Alfano: "Farah finalmente in Italia, in luogo sicuro" - "Farah è finalmente tornata in Italia e si trova adesso in un luogo sicuro. Grazie al lavoro diplomatico dell'ambasciata italiana a Islamabad e alla collaborazione con le autorità pakistane". Lo scrive il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, dopo il rientro in Italia di Farah.

Farah ascoltata da investigatori Questura - Fara è stata ascoltata dagli investigatori della Questura di Verona, per sommarie informazioni sulla vicenda. L'informativa servirà alla Procura per valutare se vi siano profili di reato e soggetti eventualmente perseguibili in Italia. Al momento i fatti riferiti dalla giovane - l'ipotesi del sequestro di persona, l'aborto subito sotto costrizione - non riguarderebbero il territorio nazionale, ma il Pakistan, dove va verificato se queste condotte costituiscano in quell'ordinamento fattispecie di reato o meno. Ma alla polizia di Verona preme soprattutto verificare il profilo di sicurezza di Farah, valutarne il grado di rischio - alcuni familiari risiedono in città - per decidere le misure di tutela. Attualmente a Verona vive un fratello di Farah, mentre il padre - contrariamente a quanto appreso in un primo tempo - si trova in Pakistan dal gennaio scorso.

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