A Milano

Ragazzino autistico rifiutato da 31 scuole, interviene Valditara: "Avviata indagine, vicenda intollerabile"

Tommaso, 15 anni, non riesce a trovare un liceo e i genitori lanciano un appello per tutti i ragazzi autistici: "Non fate svanire il loro futuro"

11 Feb 2025 - 16:52
 © Ansa

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È intervenuto anche il ministro Giuseppe Valditara sul caso del ragazzino autistico di 15 anni rifiutato da 31 scuole superiori a causa della sua grave disabilità. "Ho dato mandato agli uffici competenti di avviare una verifica approfondita sul caso relativo al rifiuto di 31 Scuole superiori di accogliere un ragazzo con forme gravi di autismo", ha detto il ministro dell'Istruzione. "La scuola italiana ha il dovere di essere inclusiva per tutti gli studenti, senza distinzioni. Non è tollerabile che episodi come questo accadano in un sistema educativo che deve garantire il diritto all'istruzione a ciascun alunno, indipendentemente dalla sua condizione. Ci impegniamo a trovare una soluzione adeguata", ha aggiunto Valditara.

Il caso del ragazzino autistico rifiutato dalle scuole

 È il Corriere della Sera ha raccontare la vicenda di Tommaso, 15 anni, con una forma di autismo severo, che è stato rifiutato da 31 scuole superiori. I genitori hanno raccontato la loro vicenda non solo per il figlio, che "vede svanire il proprio futuro", ma "per tutti i ragazzi che rischiano di restare senza il futuro positivo cui potrebbero, nonostante tutto, ambire". La famiglia, già a ottobre, si era rivolta al Servizio orientamento scolastico del Comune per gli alunni con sostegno, che a novembre aveva suggerito tre scuole adatte e teoricamente disponibili. In pratica non lo erano, così i genitori di Tommaso ne hanno contattate altre 28, da cui hanno ricevuto altrettanti rifiuti.

Le motivazioni? "Non abbiamo le strutture adeguate e il personale" e "abbiamo già troppi ragazzi disabili, non riusciamo a prenderci cura di tutti" le più numerose, ma c'è anche chi non ha risposto affatto. E a nulla sono valsi i tentativi di provare con scuole private. "Non immaginavamo - il commento dei genitori - che alla scuola fosse permesso di scegliere i propri alunni. Ma essere scartati a priori è esattamente quello che è successo a noi e a molte altre famiglie". Come a Yana, compagna di Tommaso alle medie, tetraplegica e con deficit cognitivo, che dopo tantissime chiamate, ha trovato aperta all'accoglienza solo una scuola di danza. Peccato che lei sia in sedia a rotelle. 

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