Una giornalista di "Quarta Repubblica" ricostruisce il percorso compiuto dallo scooter sui cui viaggiava il ragazzo
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Il posto di blocco, i 24 minuti di fuga, gli otto chilometri percorsi dal centro alla periferia di Milano. Una giornalista di "Quarta Repubblica" ricostruisce - in base alla relazione dei vigili - le tappe dell'inseguimento tra la polizia e lo scooter su cui viaggiava Ramy, terminato con la tragica morte del ragazzo.
È la notte tra il 23 e il 24 novembre. Nei pressi di via Rosales, i carabinieri notano i due ragazzi a bordo di uno scooter T-Max e intimano l’alt, ma questi decidono di non fermarsi.
L’inseguimento parte dalla zona di Melchiorre Gioia, attraversa il tunnel sotto i grattacieli di piazza Gae Aulenti e prosegue in via Ferrari, percorsa contromano. I fuggitivi continuano contro senso in via Fatebenefratelli, raggiungono i bastioni di Porta Venezia e si dirigono a sud verso il loro quartiere.
Lungo il tragitto, passando davanti al palazzo di giustizia e svoltando in via San Barnaba, Ramy perde il casco, probabilmente a causa di un dosso. Nonostante ciò, l'inseguimento procede fino al quartiere Corvetto, dove i ragazzi risiedono. Poco prima dell’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, secondo la ricostruzione dei vigili, avviene un lieve contatto tra l’auto della polizia e lo scooter, non classificabile come speronamento né tamponamento.
All’incrocio, il motorino perde l’equilibrio e si schianta, causando la tragica morte di Ramy.