Ruby, Berlusconi assolto in Appello "Sono commosso, accusa ingiusta"
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I giudici hanno accolto la tesi della difesa. In merito alla concussione, secondo i magistrati, "il fatto non sussiste", mentre sulla prostituzione minorile "il fatto non costituisce reato". Ruby dopo la sentenza: "Felice per Silvio e per me"
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I giudici della seconda Corte d'Appello di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby, per entrambi i capi di imputazione. Sull'accusa di concussione, i magistrati dicono che il fatto non sussiste, mentre, a proposito di quella di prostituzione minorile, "il fatto non costituisce reato" secondo quanto si legge nella sentenza. Il leader di Forza Italia: "Sono commosso".
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Berlusconi: "Accusa ingiusta e infamante" - "Quell'accusa era ingiusta e infamante, sono profondamente commosso". Questo il commento di Berlusconi dopo la sentenza. Il leader di Forza Italia ha detto poi che "il primo pensiero va ai miei affetti più cari. Solo quelli che mi sono stati vicini in questi anni sanno quello che ho sofferto. Anche loro hanno sofferto con me anni di aggressione mediatica, di pettegolezzi, di calunnie, e mi sono stati accanto con serenità e affetto ineguagliabile".
Ruby: "Felice per Silvio e per me" - Anche Karima El Mahroug ha commentato con gli amici la sentenza, dicendo: "Sono felicissima. Sono felice per Silvio, ma anche per me. Non ci speravo".
Berlusconi: "Rispetto ai magistrati" - Il pensiero di Berlusconi va "ai milioni di italiani che hanno continuato a credere nelle nostre battaglie politiche e a starmi vicino nonostante tutti i tentativi di infangare il mio nome e la mia onorabilità. E' grazie a loro che ho potuto resistere, sul piano umano e sul piano politico.
"Un pensiero di rispetto ai magistrati" - Berlusconi ha poi definito "ammirevole la maggioranza dei magistrati, che oggi hanno dato conferma di quello che ho sempre asserito, cioè che la grande maggioranza dei giudici italiani fa il suo dovere silenziosamente, con equilibrio e rigore ammirevoli".
Ha inoltre fatto riferimento alla sua attività politica, dicendo che "da oggi possiamo andare avanti con più serenità. Il percorso politico di Forza Italia non cambia. Credo che questo sia nell'interesse dell'Italia, della democrazia, della libertà".
"Grazie ai miei avvocati" - Berlusconi ha poi rivolto "un caloroso ringraziamento ai miei avvocati, al professor Coppi, all'avvocato Dinacci, all'avvocato Ghedini e all'avvocato Longo, che hanno saputo fare il loro lavoro non soltanto con altissima professionalità e competenza, ma anche con quella passione civile, con quella sensibilità umana, con quella sete di verità che hanno dato ancora più valore al loro eccellente lavoro".
L'assoluzione - Non si può dare per scontato, secondo i magistrati, che ci siano stati rapporti intimi tra Berlusconi e Ruby perché la giovane ha trascorso alcune notti ad Arcore. E questo ha sempre sostenuto anche la diretta interessata.
E' stata dunque assoluzione su tutta la linea, che segna la vittoria dei legali del leader di Forza Italia. Per Berlusconi il sostituto procuratore di Milano, Piero De Petris, aveva chiesto di confermare i sette anni di carcere della sentenza di primo grado, mentre la difesa aveva presentato richiesta di assoluzione proprio per insussistenza dei fatti contestati.
Coppi: "Sentenza oltre le più rosee aspettative" - Molto soddisfatto l'avvocato Franco Coppi, che ha commentato così la sentenza: "Una decisione che va oltre le più rosee previsioni". E aggiunge che uno dei motivi dell'assoluzione dal reato di prostituzione minorile, cioè che "il fatto non costituisce reato", potrebbe essere che Berlusconi non era a conoscenza che Ruby fosse minorenne. Coppi ha anche chiarito che questa "era una delle nostre tesi". Si potrebbe dunque pensare insomma, secondo Coppi, alla "mancanza dell'elemento soggettivo", ossia la consapevolezza della minore età.
In ogni caso, però, ha chiarito il legale, "questa è una formula di assoluzione che può essere adottata anche in altri casi e non mi azzardo dunque a dare una certezza, posso solo dire che questa era una delle nostre tesi e non so però se i giudici hanno preso in considerazione proprio questo elemento".
In relazione, invece, all'assoluzione dalla concussione, ossia dall'accusa di aver fatto pressioni sui funzionari della Questura per ottenere il rilascio di Ruby, Coppi ha spiegato che la formula "perché il fatto non sussiste" è più semplice, perché significa che la condotta non ha integrato alcun reato. Con la recente sentenza delle sezioni unite della Cassazione che ha fissato i paletti sulle nuove normative del reato di concussione, inoltre, secondo Coppi "era impossibile anche derubricare la concussione per costrizione in concussione per induzione, perché quest'ultima forma richiede un vantaggio per il concusso".