Saluto romano a un funerale, polemiche sull'assessore La Russa
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L'indagine "perlustrativa" è stata aperta sulla base degli articoli di stampa e dei video circolati sul web e sui social
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La Procura di Milano ha aperto un fascicolo esplorativo, senza ipotesi di reato e senza indagati, sulla vicenda del presunto saluto romano dell'assessore lombardo Romano La Russa al funerale del cognato. L'indagine "perlustrativa", coordinata dal pm Alberto Nobili, è stata aperta sulla base degli articoli di stampa e dei video circolati sul web e sui social. Gli accertamenti sono stati affidati alla Digos della Questura di Milano.
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"Una bufera del tutto ingiustificata, inutile, esagerata e strumentalizzata a fini politici". Così Romano La Russa ha commentato le polemiche. "Lui ha sempre fatto politica, era un combattente, il suo ultimo pensiero era di essere salutato davanti alla sua vecchia sede a modo suo, cioè con il rito militare del presente", ha spiegato La Russa.
"Mio cognato - ha aggiunto - era un vecchio commilitone a cui suoi 15 vecchi amici hanno voluto porre l'ultimo saluto così come sarebbe piaciuto a lui. Fine. Lungi da ogni pubblicità e propaganda fascista. Me ne duole se è apparso così e se qualcuno si è ritenuto offeso mi spiace ancora di più".
Salvini: "Romano La Russa se lo poteva risparmiare" - "Io quando vado a un funerale prego e non alzo il braccio teso. Sicuramente se la poteva risparmiare". Così il leader della Lega Matteo Salvini. Ai giornalisti che a Milano gli hanno chiesto se l'assessore regionale lombardo si dovrà dimettere, Salvini ha risposto che "il governatore Fontana farà le sue scelte, mi sembra veramente qualcosa di cui l'Italia non ha bisogno. Quando uno va in chiesa prega, stringe la mano nel segno della pace, non alza il braccio teso. Questo è evidente".