In collegamento con "Pomeriggio Cinque", l'uomo smentisce le voci di una possibile separazione all'origine della tragedia
Durante la puntata di giovedì 5 maggio "Pomeriggio Cinque" torna sul delitto di Samarate, in provincia di Varese, dove il 57enne Alessandro Maja avrebbe ucciso la moglie Stefania Pivetta e la figlia di sedici anni, Giulia, per poi tentare di uccidere l'altro figlio, Nicolò - ora in gravissime condizioni -, e provare a togliersi la vita tagliandosi le vene e utilizzando un trapano.
"Mia figlia era sposata con Alessandro dal '92 e da allora ci siamo visti praticamente un giorno sì e uno no - racconta il padre della vittima, Giulio, smentendo le voci di una possibile separazione della coppia all'origine della tragedia. Quindi, è tornato sulle condizioni del genero. "Era una persona squisita, voleva bene ai suoi figli e tutte le sere che andavamo da loro aveva Giulia abbracciata sulle gambe. In questi ultimi tempi, però, era cambiato radicalmente: parlava poco, era molto riservato, non ci ha mai detto esattamente da cosa derivasse questo suo malessere".
Nel corso del collegamento con Barbara d'Urso, l'uomo si è poi lasciato andare a un aneddoto che potrebbe far pensare alla premeditazione: "Ho accompagnato mia nipote a tennis il giorno prima e durante il tragitto mi ha detto "Nonno, stanotte è successa una cosa strana, papà si è seduto sul mio letto e mi ha chiesto scusa". E il giorno dopo è successo tutto". Parole di fronte alle quali il fratello di Stefania fatica a trattenere le lacrime, mentre Giulio prosegue nella ricostruzione, spiegando di essersi offerto per aiutare Alessandro a superare le recenti difficoltà. "Sabato mattina io e mia moglie Ines siamo andati a casa loro e per la prima volta in vita mia mi sono sfogato, volevo capire cosa stesse accadendo: gli ho urlato contro, gli ho chiesto di comportarsi da uomo, perché ha due figli e una moglie. Lui è rimasto immobile, non ha detto una parola".
Infine, l'aggiornamento sulle condizioni dell'altro nipote, gravemente ferito: "Sono andato questa mattina a trovare Niccolò, pensavo di trovarlo molto peggio di come l'ho visto. Era quello di prima, aveva solo la testa fasciata a coprire la ferita ma per il resto era bello come sempre. Il medico mi ha detto che le condizioni sono stabili. Dicono che ci sia il 70% di buone possibilità che ce la faccia".