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Sesto San Giovanni (Milano), 19enne uccide il padre e fa a pezzi il cadavere: poi chiama il 112

Il ragazzo era in cura per problemi psichiatrici. "Gli ha tagliato la testa", ha detto una delle vicine di casa

12 Giu 2022 - 19:09
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Gianluca Loprete, 19enne con problemi psichiatrici, ha ucciso e fatto a pezzi il padre Antonio, direttore di banca di 57 anni, con cui viveva a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. A chiamare il 112 è stato lo stesso ragazzo: "Correte, ho ucciso mio padre". Quando i carabinieri sono arrivati nell'appartamento hanno trovato il giovane in stato di shock e il cadavere del padre in camera da letto. "Gli ha tagliato la testa", ha detto una delle vicine di casa.

Il ragazzo era in cura da tempo al Centro psico-sociale di Sesto San Giovanni. Quando i soccorritori sono entrati nell'appartamento, davanti ai loro occhi si è presentata una scena "indescrivibile", con il 19enne con un coltello ancora tra le mani, che forse è l'arma del delitto ma non quella utilizzata per tentare di sezionare il corpo. Per ridurlo nelle condizioni in cui è stato trovato, sarebbe stata necessaria un'arma molto più grossa, non ancora identificata.

Il 19enne, studente incensurato, è stato arrestato per omicidio volontario aggravato e per vilipendio di cadavere. È stato trasferito in carcere a Monza. Padre e figlio vivevano insieme, mentre la ex moglie e mamma del 19enne, di origine sudamericana, vive in Austria ed è stata informata diverse ore dopo,  perché inizialmente irrintracciabile.

Non è ancora chiaro se l'omicidio si sia consumato poche ore prima del ritrovamento o se risalga a quasi 24 ore prima. Per sezionare il cadavere, a seconda dell'arma usata, sono state per forza di cose necessarie alcune ore. Il movente potrebbe emergere tra le difficoltà personali del giovane, da diversi anni in cura presso il Cps per problemi psichiatrici, oppure per ruggini improvvise tra padre e figlio, covate da tempo e mai espresse apertamente, tanto che i due non condividevano praticante nulla delle rispettive esistenze.

"Dalla prima ricostruzione emerge che per tentare di sezionare il corpo abbia utilizzato pero' qualcosa di più grosso di un coltello", ha precisato il procuratore di Monza, Claudio Gittardi. Il comportamento di Gianluca aveva in realtà creato qualche malcontento nel palazzo, tanto che durante il lockdown era stato segnalato per aver organizzato feste nonostante i divieti imposti per la pandemia.

La vittima, laureato con il massimo dei voti all'università Bocconi e dirigente di banca alla Bpm, una vita normale, con moglie e figlio fino alla separazione, era in difficoltà per le condizioni del figlio e i vicini parlano di "una forte depressione" che lo aveva condizionato negli ultimi tempi. 

Sequestrato l'appartamento, trovato in pessime condizioni, come se il padre e il figlio non avessero molta cura del luogo dove vivevano, isolata la scena del crimine e repertato ogni oggetto utile alle indagini. 

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