l'accusa è di omicidio

Si provoca il parto e lascia annegare la bimba nel water: fermata 21enne

Una donna di Busto Arsizio è stata arrestata per omicidio: al settimo mese di gravidanza si sarebbe provocata il parto e avrebbe fatto morire il neonato

19 Mag 2014 - 00:01
 © ufficio-stampa

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Era sembrato un aborto spontaneo quello segnalato al 118 da una 21enne albanese residente a Busto Arsizio, lo scorso 25 aprile. Il personale sanitario che si era mobilitato per soccorrerla l'aveva trovata nella propria abitazione in buone condizioni ma a fatti già avvenuti. La bimba nata di sette mesi era stata espulsa nel water ed era coperta dall'acqua.

Troppe però, le incongruenze emerse nel racconto fatto dalla giovane. Avrebbe detto di non sapere di essere incinta fino a pochi giorni prima del presunto aborto e di aver perso il feto dopo un forte ed improvviso dolore addominale. Ma dalle verifiche compiute, la bambina partorita alla trentesima settimana di gestazione viva e con una possibile aspettativa di vita, è morta per annegamento e forse anche per alcune lesioni craniche: da qui l'accusa di omicidio.

L'ipotesi degli investigatori è che la donna abbia assunto un farmaco in grado di provocare delle forti contrazioni uterine con conseguente espulsione del feto, anche in uno stato avanzato della gravidanza.

Dopo essere stata ascoltata più volte, la giovane avrebbe tentato di organizzare una fuga in Albania, ma è stata arrestata prima ed è ora detenuta nel carcere di Monza.

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