A Milano gli importanti riconoscimenti per impegno sociale e civile: premiato chi lavora con disabili, extracomunitari e detenuti. Sul palco anche Colombari, Mauro, Berry e Maddaloni. Il “Campioncino" a una scuola secondaria di Milano
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In tempo di crisi anche la solidarietà può venire classificata per un lusso, una "voce” da tagliare nel bilancio personale, familiare o aziendale, alla stregua di una qualsiasi spesa non più deducibile. Per fortuna non per tutti è così. Non lo è per i volontari dei City Angels di Mario Furlan, da più di un decennio in prima linea per dare un tetto e un pasto caldo a chi vive - nel vero senso del termine - on the road. Ma non sono i soli a considerare ancora oggi la solidarietà una valore. E per dare loro visibilità da tredici anni a questa parte i City Angels organizzano "Il Campione", un premio per chi si è distinto per impegno sociale e civile. Un campione, un quasi eroe.
“Lo facciamo per dare visibilità a persone che si muovono nel sociale e magari sono sconosciute ai più” spiega Mario Furlan, uomo macchina degli Angels e dello stesso premio consegnato nei giorni scorsi nella Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano. A scegliere gli undici italiani meritevoli i direttori di quattordici testate giornalistiche nazionali, dall'agenzia stampa Ansa a Tgcom24.
Campioni sconosciuti, quasi eroi dicevamo. Come non definire in tal modo Domenico Bagalà (premio nella categoria “Integrazione), responsabile della Koa Bosco di Rosarno, squadra di calcio di Terza Categoria interamente composta da immigrati “che sul campo parlano italiano, fuori nelle loro lingue”. Sconosciuto ai più Alfredo Marson (“Disabili”), presidente di Briantea84, società attiva nel basket in carrozzina, bios-pallacanestro in piedi, calcio nuoto e atletica. Oppure Roberta Cossia (“Legalità”), giudice di sorveglianza a Milano e membro del coro del reparto detenuti tossicodipendenti di San Vittore. Campioni anche don Aniello Manganiello (“Lotta alla camorra”), prete di strada ed ex sacerdote a Scampia, minacciato dalla malavita e Fabiola Minoletti (“Civismo”) in prima linea per la pulizia da imbrattamenti e scritte in 18 vie di Milano. Nel suo settore campione Heiner Oberrauch (“Imprenditoria”) che non fa timbrare il cartellino alle sue dipendenti mamme. La sua Salewa mette a disposizione anche un nido, un maso e una casa vacanze nel Gargano.
Ma non tutti i premiati dai City Angels sono sconosciuti. Magari non in prima pagina finisce spesso il loro impegno sociale. Vale per Martina Colombari (“Emergenze umanitarie”), reduce da un viaggio ad Haiti con la Fondazione Rava e rappresentante di Nuestros Pequenos Hermanos. Lo stesso dicasi per Massimo Mauro (“Sport”), da dieci anni in campo sia per la ricerca contro la Sla sia per l'assistenza dei pazienti colpiti. Una statuetta degli Angeli anche a Marco Berry (“Spettacolo”), titolare di una fondazione che porta due maghi professionisti nelle corsie italiane e raccoglie fondi per un ospedale ad Hargeisha, profondo Somaliland. Campione da una vita Gianni Maddaloni (“Giovani”): la palestra Star Judo Club di Scampia offre a giovani e giovanissimi una seconda possibilità.
Giovanissimi anche i vincitori di una categoria del premio più recente ma forse la più importante di tutte, quella riservata alle scuole. “Il Campiocino 2014” è andato a 41 ragazze di III secondaria di primo grado e 54 di I e II secondaria della scuola Faes Monforte di Milano. Cos'hanno fatto per meritarlo? Hanno "semplicemente” portato il loro sorriso due mattine a settimana agli anziani della casa di riposo "Il Nuovo Focolare" e raccolto cibo per la parrocchia San Nereo e Achilleo. Sicuri che la solidarietà sia un bene superfluo?