Il marocchino è ora indagato dalla Procura di Milano per terrorismo internazionale. Accusa contestata a seguito dell'arresto per effettuare le perquisizioni.
Testimonianze: "22enne era in Italia già prima dell'attentato" - Gli inquirenti stanno effettuando delle verificando su Touil Abdelmajid, alla luce di dichiarazioni di vicini di casa del giovane, secondo cui sarebbe arrivato in Italia il 17 febbraio, quindi prima della strage, e non si sarebbe più mosso.
Tunisi: "22enne fornì supporto logistico" - Dalla Procura di Tunisi il 22enne è ritenuto responsabile del supporto logistico agli attentatori del Bardo. Nell'abitazione dove è stato trovato, gli investigatori della Digos hanno trovato e sequestrato del materiale che sarà analizzato dall'intelligence.
Alfano: "Eccellente lavoro delle forze dell'ordine" - Per Angelino Alfano, l'arresto del marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi dimostra "l'eccellente lavoro delle Forze di Polizia: congratulazioni ai nostri uomini in divisa, agli inquirenti e all'intelligence, che hanno saputo tessere con alta professionalità la rete investigativa, senza escludere alcun canale di possibile infiltrazione".
I vicini: "Siamo increduli, la polizia si sarà sbagliata" - "Siamo increduli, sicuramente la polizia ha sbagliato persona". A parlare sono familiari e vicini del marocchino di 22 anni arrestato dalla Digos su provvedimento della Procura di Tunisi. In via Pitagora, a Gaggiano non è molto conosciuto, lo vedevano poco ma tutti sostengono che era in Italia nei giorni della strage. "Stava spesso a casa, a volte andava a mangiare alla Caritas - racconta un vicino - E' un bravo ragazzo, cercava lavoro".
"Frequentava una scuola per imparare l'italiano a Rozzano o Trezzano, non ricordo bene - dice una signora del quartiere - Ho sentito che una professoressa ricorda di averlo visto in classe il giorno dell'attentato. La madre si è impegnata molto per i figli. Mi sembra tutto assurdo - continua - Un terrorista internazionale che vive a Gaggiano, in casa con madre, fratelli e nipotino, che va a scuola e mangia alla Caritas. Mi sembra strano".