Il 22enne marocchino è in isolamento a S. Vittore, malgrado alcune testimonianze lo scagionino. "Non c'entro nulla", ha detto al giudice
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"Perché sono qui? Non capisco, non ho fatto nulla". E' quello che va ripetendo in carcere Abdel Majid Touil il marocchino arrestato tre giorni fa su mandato di Tunisi per l'attentato al museo del Bardo, e "scagionato" da più di una testimonianza da alcuni cittadini di Gaggiano, nel Milanese. Da quanto è trapelato il 22enne, in isolamento a San Vittore, continua fare questa domanda a chi ha avuto modo di incontrarlo, parlando arabo.
"Sono innocente, non c'entro nulla, non mi spiego come questo errore sia potuto accadere. Da febbraio, quando sono arrivato, sono sempre rimasto in Italia", ha ribadito il 22enne marocchino davanti al giudice del procedimento per l'estradizione. Lo ha riferito il suo legale, l'avvocato Silvia Fiorentino, sottolineando come Touil sia "provato e spaventato". Compatibilmente con la sua condizione di "carcerato innocente", ha aggiunto, "sta bene".
Come era prevedibile Touil, arrestato a Milano su mandato della Tunisia, nell'udienza di venerdì ha negato il suo consenso alla consegna alle autorità tunisine. Ora Tunisi ha 40 giorni di tempo per inoltrare formalmente all'Italia la richiesta di consegna del 22enne con i relativi atti.
I dubbi sulla reale colpevolezza del 22enne marocchino vengono alimentati anche da una fotografia pubblicata dal quotidiano Akher Khabar Online che mostra Abdel Majid Touil molto più anziano, con un paio di baffi neri. Gli investigatori italiani tendono peò ad escludere un errore di identità, perché la data di nascita indicata dai tunisini coincide con quella dello straniero fotosegnalato a Porto Empedocle il 17 febbraio scorso, poche ore dopo il suo arrivo in Italia a bordo di un barcone.