Così Giardiello riuscì a passare i controlli dall'ingresso di via San Barnaba. Il metal detector suonò regolarmente, ma l'arma era nascosta in una borsa e schermata dal computer
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Il metal detector suonò regolarmente, ma Claudio Giardiello riuscì a entrare in Tribunale con la sua pistola nascondendola in una borsa, sotto un computer portatile che avrebbe schermato l'arma. Così l'immobiliarista che ha ucciso 3 persone la mattina del 9 aprile al Palazzo di Giustizia di Milano è riuscito a passare il varco dall'ingresso di via San Barnaba.
Tra le ipotesi degli inquirenti c'era il malfunzionamento dei metal detector, o un falso tesserino che il killer avrebbe mostrato ai controlli. Ma lo stesso Giardiello ha rivelato che le apparecchiature di controllo erano funzionantii. Il nucleo investigativo dei carabinieri ha confermato la sua versione attraverso una simulazione. L'omicida ha nascosto la sua pistola all'interno di una ventiquattr'ore in pelle, sotto un pc portatile. Ricostruendo la dinamica, gli inquirenti hanno confermato la sua versione.
Passando con l'arma dentro la borsa il metal detector suona, ma sul monitor degli addetti alla sicurezza appare solo il computer. La pistola non si vede, è schermata dal pc. Anche se l'allarme si attiva, il controllo con i raggi X non evidenzia corpi estranei. D'altra parte all'ingresso del Tribunale non c'è obbligo di togliersi orologi, scarpe o cintura. Per scoprire l'arma i vigilantes avrebbero dovuto controllare a parte il computer a parte. Una procedura che viene eseguita normalmente negli aeroporti. Ma in Tribunale un caso del genere non era mai capitato.
Una versione a frandi linee confermata dallo stesso Giardiello, che precisa: "Io sono passato regolarmente dal metal detector mentre la borsa nella quale custodivo la pistola l'ho fatta passare dal Fep, lo strumento preposto al controllo degli effetti personali. Ho pensato che se avessero individuato l'arma avrei detto che volevo suicidarmi in Tribunale e avrei spiegato il perché di quella intenzione.
Questa rivelazione potrebbe costituire l'ultimo passaggio dell'indagine, prima della richiesta per processo immediato. Le dichiarazioni di Giardiello, se confermate, potrebbero escludere un coinvolgimento della guardia giurata che ha lasciato passare l'imprenditore.
Giardiello: mi sentivo in un tunnel - "Mi sentivo come se ero in un tunnel e dovevo fare quella strada. Sapevo quindi bene quello che stavo facendo anche se mi sentivo in qualche modo costretto a farlo". Lo ha detto nel verbale d'interrogatorio ai pm di Brescia, Claudio Giardiello, l'uomo autore della strage in Tribunale a Milano lo scorso 9 aprile.