I parenti di Sara Del Mastro parlano per la prima volta: "Odia gli uomini, non si è preoccupata nemmeno di sua figlia"
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Il 7 maggio a Legnano Sara Del Mastro ha gettato dell'acido sul suo ex fidanzato (relazione durata appena 40 giorni) e dopo più di un mese parlano per la prima volta i suoi genitori. Attraverso il Corriere della Sera non ci sono sconti per lei: "Deve pagare fino all'ultimo minuto in cella", dice il padre. La madre ha un pensiero per la nipote, una bimba di 8 anni che non ha praticamente mai vissuto con Sara: "Non si è preoccupata del suo futuro".
Una famiglia normale quella dei Del Mastro, lui operaio in pensione di 65 anni, lei impiegata di 60. Non giustificano quanto fatto dalla figlia, parlano dei suoi evidenti problemi psicologici ma senza sconti: "Ha fatto del male ad un'altra persona. L'ha fatto da madre, e in ogni suo comportamento una madre deve pensare non a se stessa ma ai figli, deve pensare a quali saranno le conseguenze... Che paghi fino all'ultimo giorno la sua colpa. Fino all’ultimo minuto. Non abbiamo invocato i domiciliari e non l'abbiamo mai nemmeno ipotizzato".
Il riferimento è alla figlia di Sara Del Mastro, una bimba di 8 anni che vive coi nonni. Da quando è nata Sara non l'ha quasi mai accudita e il padre della bimba è praticamente subito sparito. "Lei odia gli uomini" si fanno sfuggire gli zii durante il colloquio col giornalista del Corriere. E anche l'ultima relazione, nata su un sito per incontri e finita poco dopo un mese, ne è forse la prova. Lei ha cominciato a tormentare quella che sarebbe diventata la sua vittima. Telefonate e minacce, tanto da diventare un caso anche per la trasmissione Le Iene. Ma Sara, dicono i genitori, aveva intrapreso un percorso di aiuto psicologico. Proprio sulla spinta del primo servizio della trasmissione di Italia 1. Forse però è cominciato troppo tardi.
Ora il pensiero va alla bimba - I genitori di Sara ora concentrano la loro attenzione sulla nipote: "Non vogliamo commettere il minimo errore. La piccola è seguita anche da uno psicologo, è circondata dal massimo amore". Il tribunale dei minori dovrà infatti decidere se potranno loro seguire la bimba ma sanno che non sarà facile: "Non dipende unicamente da noi, ci saranno le valutazioni di assistenti sociali e giudici". E infine un pensiero anche alla vittima, Giuseppe Morgante, i parenti di Sara chiedono delle sue condizioni di salute senza nascondere il proprio imbarazzo: "Non osiamo disturbare la sua famiglia per chiedere notizie".