Parla il padre delle tre vittime al rientro dall'Albania: "Era una brava madre. Ma non voglio neanche provare a comprenderla"
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"Era una brava madre, eppure ha ucciso le mie bambine. Non potrò mai perdonarla". Parla così, al suo ritorno dall'Albania in Italia dopo la strage di Edlira Copa che ha ucciso le sue tre figlie, Bashkim Dobrushi, ex marito della madre assassina e padre di Simona, Keisi e Sidny. "Non voglio neppure provare a capirla", dice, appena arrivato a Lecco, periferia sud, dove fino a qualche mese fa viveva con la sua famiglia.
Bashkim era appena partito per l'Albania con la sua nuova compagna, una ragazza più giovane che voleva presentare alla sua famiglia d'origine. Ad avvertirlo era stato il fratello, che al telefono gli aveva detto: "Devi rientrare, c'è un problema. I carabinieri dicono che devi rientrare". A quel punto, lui ha subito intuito, come racconta un amico. "Le ragazze? E' successo qualcosa alle mie figlie?", ha subito chiesto.
E ancora: "Le mie bambine erano meravigliose e lei era una brava madre. Brava come tutte le madri. Anche se avevamo spesso litigato, anche se non andavamo più d'accordo, non avrei mai immaginato che potesse fare del male a quelle bambine. La vedevo sempre, quasi tutti i giorni".
Intanto, Elira è stata ancora perata per le conseguenze della ferita all'addome che si è procurata nel tentativo di suicidio. La donna non era in cura per patologie psicologiche e non risulta che abusasse di farmaci. Saranno ora gli psichiatri a dover chiarire i disturbi che l'avevano fatta credere che le sue figlie fossero destinate a "un futuro di miseria e di prostituzione". Tanto da affermare, dopo il triplice omicidio: "Ho fatto la cosa giusta".