PERQUISIZIONI DELLA GDF

Ubi Banca nella bufera, indagati i vertici del gruppo e Giovanni Bazoli

L'accusa contestata è quella di ostacolo alla vigilanza. Perquisizioni a raffica della Guardia di finanza. Nel mirino anche la Compagnia delle Opere. Bazoli: "Estraneo ai fatti"

11 Feb 2015 - 16:15
 © ansa

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Nel nuovo filone d'inchiesta che riguarda Ubi Banca, e che ha visto la guardia di finanza perquisire le sedi dell'istituto, sono indagati i vertici del gruppo. Iscritto sul registro degli indagati, nella qualità di presidente dell'Associazione banca lombarda e piemontese, anche il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, che di dice estranei ai fatti. Il reato ipotizzato per tutti è ostacolo alla vigilanza.

Bazoli: "Estraneo ai fatti" - Bazoli, da parte sua, rileva come "la recente attività investigativa disposta dalla Procura di Bergamo afferisce al medesimo procedimento in corso dall'anno passato", e dichiara "la propria totale estraneità ai fatti che sono oggetto delle nuove prospettazioni di indagine".

Perquisizioni e indagati - Perquisizioni della Guardia di finanza sono state eseguite nelle sedi di Ubi Banca e nel mirino della magistratura sono finiti Franco Polotti, presidente del consiglio di gestione di Ubibanca, Andrea Moltrasio, presidente del consiglio di sorveglianza, Victor Massiah, amministratore delegato, Mario Cera, vicepresidente vicario dle consiglio di sorveglianza, e Emilio Zanetti, consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Bergamo e della Banca Popolare Commercio e industria.

Nell'inchiesta sono indagati inoltre: Antonella Bardoni, presidente della Confiab (Confederazione artigiani di Bergamo) e componente il consiglio di sorveglianza di Ubi Banca, Giuseppe Sciarrotta, responsabile del servizio rapporti con i soci dell'istituto, Guido Marchesi, consulente dello stesso servizio, Marco Mandelli, direttore generale della Banca Popolare Commercio e Industria (gruppo Ubi), Rossano Breno, in passato presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo. Il pm Pelosi ipotizza nei loro riguardi il reato di illecita influenza su assemblea, previsto da una specifica norma del codice civile.

Ipotesi voto irregolare in assemblea 2013 - La Procura di Bergamo e Guardia di Finanza ipotizzano presunte irregolarità durante l'assemblea della banca del 2013, quando sono stati eletti il Consiglio di sorveglianza e il Consiglio di gestione dell'istituto. In particolare, sempre secondo l'accusa, sarebbero state raccolte illegalmente deleghe in bianco e anche deleghe con firme falsificate.

Jannone: "Dimissioni subito" - In seguito ai nuovi particolari emersi dall'inchiesta, chiede un passo indietro da parte dei vertici attuali e degli ex Giorgio Jannone, ex parlamentare Pdl, capofila dei soci critici dell'istituto e presidente delle Cartiere Pigna: "Le dimissioni dei vertici pro tempore di Ubi sono, a questo punto, tanto urgenti quanto inevitabili, essendo venuto palesemente meno il richiesto requisito della onorabilità". Jannone rivendica inoltre che le perquisizioni odierne, dopo quelle dello scorso maggio, "sono conseguenza dei miei esposti e delle mie denunce".

Nel mirino anche la Compagnia delle opere - Le Fiamme gialle sono arrivate anche alla sede di Bergamo della Compagnia delle Opere e della Confiab (Confederazione degli artigiani di Bergamo). Sembra che ci siano nuove ipotesi di reato rispetto a quelle già contestate a maggio, quando Ubi era finita nel mirino della Procura per i reati di ostacolo alle funzioni di vigilanza e, per quanto riguarda Ubi leasing, per truffa e riciclaggio.

Il reato di ostacolo all'attività di vigilanza si riferiva a presunte, gravi anomalie nella modalità di comunicazione riguardo alle indicazioni dei vertici di Ubi Banca, nata dalla fusione di Banca Popolare di Bergamo e altre Banche Popolari. Secondo l'accusa, due gruppi di azionisti di Ubi-Banca - l'Associazione Amici di Ubi e l'Associazione Banca Lombarda e Piemontese, quest'ultima presieduta da Bazoli - avrebbero messo in campo, senza che le autorità di vigilanza ne avessero compiuta conoscenza, un sistema di regole tale da predeterminare i vertici di Ubi Banca.

Quanto ai reati di truffa e riciclaggio contestati agli ex dirigenti di Ubi Leasing, la magistratura ipotizza gravi irregolarità nella compravendita di beni di lusso, tra i quali imbarcazioni e aeromobili. Tali beni, sempre secondo le ipotesi dell'accusa, venivano ceduti in leasing a persone fisiche e società.

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