Monia Del Pero fu ammazzata il 13 dicembre del 1989 a Manerbio, in provincia di Brescia
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"Chiedo allo Stato italiano che mia figlia non sia vittima di serie B, ma che venga equiparata alle vittime di mafia e di terrorismo". E' la richiesta di Gigliola Bono, madre di Monia Del Pero, uccisa il 13 dicembre 1989 a Manerbio, in provincia di Brescia, dal fidanzato che ha scontato la condanna definitiva a dieci anni. "Un anno fa si è trasferito in Perù e ha smesso di pagare. Mia figlia ormai è stata uccisa una seconda ed una terza volta".
La famiglia della vittima il 20 maggio comparirà davanti al tribunale ordinario di Roma per chiedere il risarcimento, secondo il Giornale di Brescia. La madre di Monia Del Pero da dieci anni sta affrontando una battaglia legale.
Il ministero dell'Interno prima e successivamente il Tar di Brescia, il Consiglio di Stato e in ultimo il tribunale di Brescia si sono dichiarati incompetenti in materia. "Mi appello all'articolo 3 della Costituzione che dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge. In verità non è così e da dieci anni aspetto che lo Stato italiano mi dica perché", spiega Gigliola Bono che ha ricevuto dall'uomo solo una minima parte del risarcimento stabilito dalla sentenza.