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Lunedì il gip aveva negato la perizia psichiatrica chiesta dal difensore, stabilendo che le modalità con cui commise il reato erano talmente chiare da non rendere necessario l'esame
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Davide Paitoni, il 40enne che il primo gennaio ha ucciso il figlio di 7 anni a Morazzone, si è suicidato in carcere a Milano. Lunedì il gip aveva negato la perizia psichiatrica chiesta dal difensore, stabilendo che le modalità con cui commise il reato erano talmente chiare da non rendere necessario l'esame. Paitoni sarebbe dovuto comparire in aula a Varese martedì, per il tentato omicidio di un collega avvenuto ad Azzate nel 2021.
Il cadavere era sotto le lenzuola. Paitoni si sarebbe strangolato con un cappio al collo, dopo aver applicato un cerotto sul naso. L'uomo avrebbe lasciato un biglietto, sul cui contenuto c'è massimo riserbo. Era solo in cella, poiché il compagno era stato spostato in quanto positivo al Covid. La procura di Milano ha aperto un fascicolo, come sempre per casi del genere, e ha disposto gli accertamenti, tra cui l'autopsia con gli esami tossicologici.
"Ognuno faccia i conti con la propria coscienza", commenta Stefano Bruno, il legale dell'uomo. Paitoni, che ha ucciso il suo bambino per "punire" la madre che lo ha lasciato, secondo il gip avrebbe agito con estrema lucidità, dopo essersi assicurato che il padre fosse in camera sua ad attendere il nipotino davanti alla tv, attirando in una trappola mortale il figlio Daniele con la scusa di una merendina.