Roma, ambientalisti imbrattano la facciata del Senato
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Il 20enne è stato protagonista di numerosi blitz negli ultimi mesi, tra cui quello al teatro alla Scala e quello agli Uffizi. I giudici decideranno entro trenta giorni
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Per il 20enne Simone Ficicchia, attivista del movimento ambientalista "Ultima Generazione", il pm di Milano ha chiesto di applicare la misura della sorveglianza semplice, con una serie di prescrizioni sui comportamenti e controlli da stabilire da parte dei giudici, ma senza obbligo di soggiorno a Voghera come, invece, aveva proposto la questura di Pavia. Il giovane, esponente di punta del movimento, è stato protagonista di numerosi blitz negli ultimi mesi, tra cui quello del 7 dicembre con vernice lanciata sull'ingresso del teatro alla Scala e un altro di luglio quando, assieme ad altri, si incollò al vetro di protezione della Primavera del Botticelli agli Uffizi.
"Ultima Generazione" si batte contro le politiche energetiche che causano i cambiamenti climatici con azioni "di sensibilizzazione" come quella di imbrattare con vernice la facciata del Senato.
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Ficicchia, studente universitario di Storia ("ultimo esame lo scorso febbraio", ha spiegato), ha una trentina i procedimenti a suo carico, soprattutto per blocchi stradali tra Roma e Milano e per reati che vanno dal danneggiamento alla violenza privata fino alla resistenza a pubblico ufficiale. E una ventina le violazioni dei fogli di via emessi da varie città, come si legge nella richiesta ai giudici della Sezione misure di prevenzione, firmata dalla questura pavese. Istanza in cui viene definito "socialmente pericoloso" e "persona dedita abitualmente alla commissione di reati che mettono in pericolo l'incolumità pubblica".
Consapevole di rischiare la "sorveglianza speciale", il giovane, accompagnato da decine di attivisti, prima in presidio (c'era anche Marco Cappato tra loro) e poi in aula con lui, ha spiegato ai cronisti che "la repressione che stiamo ricevendo è sproporzionata rispetto alle azioni non violente che portiamo avanti". E davanti ai giudici (Rispoli-Cernuto-Spagnuolo Vigorita) ha preso la parola per chiarire che "l'obiettivo delle nostre azioni non violente è la salvaguardia del futuro" e per questo "mettiamo in gioco i nostri corpi". Ha evidenziato che in tutti i blitz, come gli "imbrattamenti", c'è sempre "il rispetto per le opere d'arte, perché scegliamo opere che hanno vetri protettivi e usiamo una vernice che è subito lavabile". Mai minacce né violenze e solo "resistenza passiva". Tutto ciò per non creare danni, al massimo disagi: "La nostra regola è che i blocchi stradali non durano più di 20 minuti".
Per gli investigatori di Pavia, però, come è scritto negli atti, Ultima generazione è un movimento "oltranzista" che riesce a far fonte anche alle "spese di sostentamento" di suoi componenti. Il pm, tuttavia, ha voluto ricalibrare la richiesta, togliendo quell'obbligo di non spostarsi dal Comune di residenza, tenendo conto che il "contesto di queste condotte è comunque di limitata offensività". Per l'avvocato Gilberto Pagani, "applicare la misura della sorveglianza sfuggirebbe a un concetto fondamentale della giurisdizione, quello della proporzionalità". I giudici decideranno in trenta giorni e nel frattempo alcuni partecipanti alla manifestazione davanti al Tribunale sono andati ad autodenunciarsi "come persone socialmente pericolose".
Intanto, a febbraio per Ficicchia partirà un processo a Milano per danneggiamento (a luglio si incollò con altri a un'opera di Boccioni), mentre la Procura fiorentina ha chiuso l'inchiesta sul blitz agli Uffizi.