La reazione dopo una produzione di atti da parte dell'accusa. Dopo le scuse della difesa, è stato riammesso. Il pm ha chiesto 5 anni di carcere
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"Vergogna, voglio giustizia". Fabrizio Corona ha dato in escandescenze nel corso dell'udienza del processo che lo vede imputato per i 2,6 milioni di euro trovati nel controsoffitto della collaboratrice Francesca Persi e in due cassette di sicurezza in Austria. L'ex "re dei paparazzi" ha reagito con nervosismo alla produzione di alcuni documenti da parte dell'accusa. Allontanato dall'aula, è stato poi riammesso, in seguito alle scuse della difesa.
Il presidente del collegio, Guido Salvini, dopo le urla aveva deciso di interrompere momentaneamente l'udienza e di disporre che l'ex agente fotografico venisse portato fuori dall'aula. Il pm, tra l'altro, dopo alcune osservazioni dei difensori di Corona, aveva deciso di rinunciare alla produzione dei nuovi atti perché, aveva spiegato, "io voglio concludere oggi" con la requisitoria e la richiesta di pena. Il giudice Salvini, prima di interrompere l'udienza, aveva detto: "Corona questa è un'udienza importante per lei, stia tranquillo". L'imputato, invece, da tempo ormai lamenta errori da parte della polizia e della procura nell'inchiesta.
Corona è quindi stato riammesso in aula. Al presidente del collegio Guido Salvini, che ha chiesto alla difesa se l'imputato "volesse assistere ora tranquillamente e rispettosamente alla discussione" del pm, il legale Ivano Chiesa ha risposto: "Sì, lui si scusa, si è scusato, ha perso la pazienza, purtroppo è il suo carattere e gli è già costato caro". Il giudice ha ricordato ai difensori che se si renderà necessario un altro allontanamento, "l'espulsione a quel punto sarà definitiva".
Pm: "Corona va condannato a 5 anni" - Il pm di Milano Alessandra Dolci ha chiesto una condanna a 5 anni per Corona, imputato per intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione e tornato in carcere lo scorso ottobre per quei 2,6 milioni di euro trovati in parte in Austria in parte in un controsoffitto. Per il pm, inoltre, Corona va indagato anche per un altro reato, l'appropriazione indebita. Per Francesca Persi, sua collaboratrice, chiesti 2 anni e 4 mesi.
"Tesoro occultato" - Corona ha "occultato il suo tesoro" da 2,6 milioni di euro, in parte forse anche "provento di reati commessi in passato" tra cui il fallimento della sua agenzia Corona's, sia in cassette di sicurezza in Austria che nel controsoffitto della collaboratrice Francesca Persi, intestando "fittiziamente" quei contanti all'amica "ventennale", per "sottrarlo alle verifiche" dell'autorità giudiziaria e al sequestro che poi è arrivato, disposto dalla Sezione misure di prevenzione, ha spiegato il pm Dolci nella requisitoria. Il pm ha voluto smontare la tesi della difesa che sostiene che Persi è stata solo "mera custode" dei soldi, frutto solo del nero delle sue serate, eventi e campagne. Corona, nascondendo circa 1,7 milioni nel controsoffitto di Persi voleva renderli "non tracciabili", come aveva fatto in passato portando denaro in Svizzera o a San Marino.