VIVIAMO NELLA PAURA

Vaprio, Sicignano: "Dormivamo con la pistola sul comodino"

Il pensionato: "Noi qui tenevamo le porte aperte, fino a qualche anno fa io lasciavo le finestre aperte di notte. Dal 2008 tutto è cambiato"

22 Ott 2015 - 19:03

    © tgcom24

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"Posso solo rammaricarmi di quello che è successo, perché effettivamente è sempre un ragazzo di 22 anni. Il problema sono tutti, perché noi qui dormivamo con le porte aperte, fino a qualche anno fa dormivo con le finestre aperte, dal 2008 ho cominciato a dormire con la pistola sul comodino". Lo ha affermato il pensionato accusato di omicidio volontario per aver sparato e ucciso un giovane albanese durante un tentativo di furto nel Milanese.

"Vogliamo tornare alla normalità", ha detto Sicignano ai giornalisti che lo hanno fermato davanti a casa, spiegando che ci vorrebbero 25 anni di carcere per chi ruba. "Di questo la vera colpa non ce l'ha nessuno. Ce l'hanno solo quel branco di idioti che sono giù a Roma perché ci sono politici bravi ma alcuni sono idioti - ha osservato -. Perché basterebbe fare della legittima difesa una legge, dare 25 anni a un reato del genere uno non viene più a rubare in casa. Ma 25 anni però, perché questo non è un furto, è uno stupro psicologico, a me, mia moglie, nipote, i miei figli, i fratelli. E' ora di finirla. Ne abbiamo pieni i coglioni".

Sicignano ha detto di stare male. "Come vuole che stiamo? - ha chiesto - .Mia moglie trema, oggi l'ho portata dal medico. Le sembra una cosa ragionevole?". Il suo primo pensiero, ha nuovamente spiegato, "va ai genitori" del ragazzo morto "perché ha sempre 22 anni", il secondo, commosso, all'Arma dei carabinieri. "Abbiamo dei fantini professionisti, perche' sono preparatissimi, e poi gli diamo gli asini per correre. Dove vuole che andiamo?" ha concluso.

Durante l'interrogatorio davanti al pm, avvenuto mercoledì, Francesco Sicignano aveva detto: "Se avessi saputo che era disarmato, non gli avrei sparato addosso ma avrei sparato in aria". Dopo aver sparato al giovane, il pensionato ha esploso altri due colpi all'esterno, in aria stando alla sua versione. Ma i proiettili non sono stati trovati.

Gjergi Gjonj, l'albanese rimasto ucciso aveva numerosi precedenti penali, anche per furto. Era arrivato in Italia nel 2012 ed era stato espulso nel 2013. Viveva a Trezzo sull'Adda (Milano).

Ha un piccolo precedente penale anche Francesco Sicignano, che prima di andare in pensione lavorava nel settore immobiliare.

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