La testimonianza della donna: "I 20 secondi prima di fermarlo? Non avevo un cronometro in mano"
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"Sono rimasta basita dalla sentenza, secondo la quale non ero legittimata ad avere paura perché la corporatura del soggetto era media". Ospite in studio a "Mattino Cinque News" parla la ex hostess che ha denunciato per violenza sessuale un sindacalista dell'aeroporto di Malpensa. L'uomo è stato assolto in primo e in secondo grado.
"Mi sono trovata per la prima volta sola con lui dentro la stanza di un ufficio sindacale deserto", racconta la donna. "Ha aperto con le sue chiavi e non sembrava interessato ad ascoltare le mie controversie con la compagnia di volo. Si è sincerato che non ci fosse nessuno poi mi ha detto di sfogarmi quanto volevo perché eravamo soli".
"Appena ha chiuso la porta mi è balzato alle spalle, ha iniziato a baciarmi il collo e a palpeggiarmi nelle parti intime, mi sono raggelata dalla paura", prosegue l'ex assistente di volo aggiungendo di essere stata colta alla "sprovvista" e di aver trovato la forza per fermarlo con le parole solo dopo aver vinto un blocco emotivo.
La stessa Corte, nelle cinque pagine di motivazioni chiarisce che in questo caso mancano i "requisiti" della "violenza, minaccia o abuso di autorità" per configurare il reato di violenza sessuale e che "la qualifica e il ruolo rivestito dall'imputato non comportavano, in concreto, alcuna supremazia" nei confronti della donna. Alla domanda sui tempi di reazione, determinanti per l'assoluzione del sindacalista, la donna dice di non avere avuto un cronometro in mano. "Come ho detto al giudice penso che il tutto sia avvenuto in 20-30 secondi, non di più. Se durante quell'incontro lui voleva fare altro perché non l'ha esplicitato prima?", conclude.