Non era andato a comprare materiale per il lavoro. Controllava se c'era ancora il corpo? Un buco di 16 minuti il giorno del delitto: cosa ha fatto Bossetti dalle 17.45 alle 18.01?
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Inesattezze, amnesie, forse qualche bugia. Non si sa. A proposito della sua presenza al solarium vicino a casa di Yara, o in discoteca, il mercoledì a ballare con gli amici. C'è un nuovo particolare che non si spiega: cosa faceva Massimo Bossetti il 6 dicembre del 2010 a Chignolo d'Isola? Le celle telefoniche lo registrano in una zona compatibile con il campo in cui è stato trovato il corpo della 13enne.
Bossetti si è difeso: "Non frequentavo quelle zona e quel giorno sono andato lì per comprare materiali per l'edilizia". Il titolare della rivendita però smentisce, o almeno la contabilità del negozio non conferma questa eventualità: non esistono fatture datate 6 dicembre a nome Bossetti. Una bugia? Perché? È possibile che Bossetti sia andato in un bar da lui frequentato di tanto in tanto? Secondo chi indaga è difficile, più probabile che l'uomo sia andato a Chignolo per controllare se qualcuno aveva trovato il cadavere della piccola. Almeno questa sembra essere la convinzione degli inquirenti.
Sotto la lente d'ingrandimento, poi, ancora il 26 novembre del 2010, giorno del delitto. Le telecamere di sorveglianza del benzinaio situato davanti alla palestra mostrano il furgone di Bossetti alle 18.01. Yara era lì. Il suo telefono smette di funzionare alle 17.45, 16 minuti prima. Cosa è accaduto in quel lasso di tempo? Bossetti ha girato attorno al centro sportivo nella speranza di incontrare la 13enne? Sotto esame altre registrazioni. I carabinieri sono certissimi di trovare altri riscontri.
Intanto la soddisfazione è tanta per questo filmato che mostra Bossetti sulla scena del crimine poco prima che il crimine avvenga. Assieme al Dna, considerato la prova regina, un nuovo tassello importantissimo. Ne rischia di rendere la strada della difesa tutta in salita.