La donna dice: “Spero che il calvario della mia famiglia sia utile a trovare l'assassino”
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Un calvario per la mia famiglia, ma spero sia utile alle indagini. Parla Aurora Zanni, la ex collaboratrice domestica della famiglia Gambirasio. La donna, che vive a Brembate, ricorda i tempi in cui lavorava a casa dei genitori della 13enne uccisa e ricorda anche la piccola Yara. Sempre intenta a fare gli esercizi di ginnastica anche quando non era in palestra.
Ironia della sorte, Aurora Zanni è la cognata di Giuseppe Guerinoni. L'autista di Gorno morto nel 1999 che - secondo le indagini scientifiche - è il padre naturale dell'assassino di Yara. A Guerinoni si è arrivati grazie alla mappatura dna su 17mila persone nella Bergamasca.
Uno di questi, Damiano, figlio di Aurora Zanni, frequentatore della discoteca di Chignolo d'Isola situata a poche centinaia di metri dal luogo in cui è stato trovato il corpo della ragazzina, è nipote di primo grado di Giuseppe Guerinoni. Una coincidenza. Il giovane è totalmente estraneo alla vicenda, ma quel dna - simile a quello isolato sul corpo - ha portato gli investigatori fino al cimitero di Gorno dove da 15 anni è sepolto il padre biologico dell'assassino di Yara.
Guerinoni, sposato con due figli, non avrebbe mai confidato relazioni extraconiugali. Secondo gli investigatori, l'uomo avrebbe avuto una relazione clandestina. Ora si cerca il figlio nato da quel rapporto. Fondamentale per dare un nome al killer è sentire amici e conoscenti di Guerinoni. Qualcuno potrebbe avere ricevuto le confidenze dell'autista su una sua scappatella.